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Il Tursiope (Tursiops truncatus), scopri di cosa si tratta

da Davide De Stefano
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OrdineCetacea – SottordineOdontoceti – FamigliaDelphinidae

Tursiopsda Tursio(latino), nome di animale marino simile al delfino. Truncatusa indicare la forma tozza del rostro di questo delfino, contrastante con quella assai più slanciata del Delfino comune.

Vista la grande variabilità geografica delle differenti popolazioni di Tursiope, anche dal punto di vista della dimensioni, è impossibile fornire dei valori medi che siano validi per l’intera specie.
In Mediterraneo la lunghezza si aggira tra i 2,5 e i 3,5 m, con un massimo di 4 m; il peso dell’adulto oscilla tra i 270 e i 350 kg. Il maschio raggiunge dimensioni maggiori a quelle della femmina. La corporatura del Tursiope è possente e muscolosa se paragonata a quella di altri Delfinidi, come la Stenella e il Delfino comune.
Il profilo del capo presenta un caratteristico melone, ben pronunciato, talvolta un po’ schiacciato, che un solco separa nettamente dal rostro corto e tozzo. La pinna dorsale, che nell’adulto è moderatamente alta e falcata, è situata in posizione mediana. Le pinne pettorali sono corte e sottili. In molte delle zone in cui è stato studiato, il Tursiope si presenta in due “forme” (ecotipi): una costiera, più piccola e in genere di colore più chiaro, e una pelagica, più robusta e più scura.
La livrea del Tursiope è alquanto sfumata, poco definita, ed inoltre notevolmente variabile tra un esemplare e l’altro. Il dorso, grigio, va dal grigio fumo quasi nero tinte nettamente più chiare, talvolta brunastre. La gualdrappa, in genere ben visibile, è stretta sul capo e va allargandosi, scendendo verso la metà dei fianchi, all’altezza della pinna dorsale, e sfumando nel grigio del peduncolo. I fianchi, di color grigio più chiaro della gualdrappa, si schiariscono ulteriormente verso il basso, sfumando nel ventre che è biancastro o rosato.
Malgrado la sua corporatura tozza, il Tursiope è un cetaceo agilissimo, elegante ed aggraziato. Raggiunge facilmente notevoli velocità (oltre 30 km/h) e si produce sovente in esercizi acrobatici. Si immerge senza difficoltà per alcune centinaia di m (probabilmente fino ai 600 m), per un massimo di 8 minuti. La stagione riproduttiva non è ben definita, ma è stato osservato che in genere accoppiamenti e nascite avvengono nella stagione calda e la gestazione dura circa 12 mesi-.
Nel Tursiope è stato osservato il fenomeno del babysitting, in cui i piccoli di più femmine vengono accuditi da una femmina sola mentre le altre sono in cerca di cibo. In cattività il Tursiope ha dimostrato di non disdegnare l’accoppiamento con femmine di altre specie (Steno, Pseudorca, Grampo, Globicefalo di Gray), dando luogo a ibridi.
Il Tursiope è prevalentemente ittiofago (cefali, anguille, acciughe, sardine, sgombri, aringhe, triglie ecc..), tuttavia dimostra una grande flessibilità nell’adattare la sua dieta alla preda più facilmente ottenibile. Si ciba pertanto anche di calamari, seppie, polpi e all’occorrenza anche di crostaci e altri invertebrati del benthos.
I Tursiopi sono tra i Cetacei meglio conosciuti dal punto di vista della loro organizzazione sociale. L’unità sociale fondamentale è costituita dalla cosiddetta unità familiare: un gruppo, cioè, di femmine adulte la cui composizione comprende in genere dai 5 ai 10 individui che vivono in associazione con i loro piccoli non ancora svezzati.
Al raggiungimento dell’indipendenza dalla madre, i piccoli di entrambi i sessi vanno a formare un gruppo misto di giovani e, al sopraggiungere della maturità sessuale (intorno ai 9-10 anni per le femmine e ai 10-13 anni per i maschi) le femmine andranno a raggiungere un’unità familiare (quasi certamente quella di nascita), i maschi stringeranno un legame duraturo con un altro maschio, formando così una coppia che andrà ad unirsi temporaneamente ai gruppi di femmine solo a scopo riproduttivo.
La struttura sociale dell’ecotipo pelagico è molto differente rispetto a quella dell’ecotipo costiero e i gruppi sono costituiti a volte da centinaia di individui (in Mediterraneo circa 6-7 individui). Il Tursiope presenta un biosonar ben sviluppato e un notevole repertorio di fischi per comunicare. Tra questi caratteristico è il cosiddetto “fischio firma”, dalla modulazione di frequenza unica riconoscibile per ogni particolare individuo.
Il Tursiope, data la sua abilità a muoversi nelle acque costiere, non è una specie particolarmente soggetta a spiaggiamenti collettivi. I piccoli gruppi in cui vive il Tursiope costiero possono essere insediati da squali. Quelli pelagici sono più numerosi, forse anche per fronteggiare una maggiore pressione predatoria.
Il Tursiope è abbondante in tutte leacqua tropicali, subtropicali e temperate. Solo le acque più fredde del globo ne sono prive.
É presente in tutto il mediterraneo e il mar nero e nei mari italiani è la specie più diffusa: po’ essere avvistato nelle acque del bacino ligure, nell’Arcipelago toscano, lungo tutta la costa tirrenica. Non è raro avvistarlo anche lungo la costa ionica di Calabria, Puglia e Basilicata ed è molto comune in Mar Adriatico.
Le sue abitudini costiere lo costringono a vivere in ambienti altamente soggetti a degrado da parte dell’uomo e il Tursiope in alcune zone va purtroppo rarefacendosi anche in quelle zone dove un tempo era molto abbondante.
Nel Red Data Book dell’IUCN è elencato tra le specie insufficientemente conosciute.

 

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