Lui è sempre stato una persona semplice.
Tanto semplice che i suoi unici interessi erano la pesca in apnea, la sua barca per raggiungere la posta di turno ed il suo motorino per raggiungere il porto.
Non si tratta di un racconto di fantasia, questa è la vera storia di un uomo, ormai divenuto leggenda dalle sue parti, narrata da me che ho avuto la fortuna di conoscerlo e vederlo in azione.
A detta di qualcuno, Zio G. da piccolo era un ragazzo sfortunato, incappato in quelle malattie di cui si dice che “o ci muori o ne esci malconcio!”.(Clicca Mi Piace e continua a leggere)
Lo Zio G. , come avrete immaginato, non ne è morto, ma questo per lui non è mai stato un grosso problema: poteva concentrarsi solo su poche cose e lo ha fatto. 5 o 6 minuti in apnea dinamica per lui era una passeggiata, così come pescare una cernia in tana da 30kg oppure una murena più lunga di lui, tutto da solo.
Io, abbandonato come un naufrago, fermo in mare sul suo guscio di noce, tremavo ogni volta che si immergeva, perché all’epoca non avevo nemmeno idea di come accendere il motore per ritornare a riva nel caso non fosse risalito più.
Ed invece quella barchetta continuava a riempirsi di ospiti; Zio G. risaliva ogni volta giusto il tempo di buttare dentro un’altra aragosta o l’ennesima polpessa, qualche boccata della “purtroppo per lui” indispensabile aria e…, via di nuovo giù.
Ha fatto questo tutta la vita, il pescato veniva distribuito lungo la costa durante il ritorno a clienti fissi o saltuarie prenotazioni, perché “puoi anche mangiare sempre pesce, ma la miscela ai motori la devi comprare”!
Ahahaha, che personaggio!
Ma, giustamente, Voi volete sapere della Sirena?
Bene, lui stesso diceva che ce n’era una follemente innamorata dilui, là…sulla sua secca di pesca preferita. Spiegava Zio G.: “Non penserete mica che io sia veramente così bravo a pescare? E’ impossibile portare su pesci di quelle taglie ed in quantità da campionati mondiali. Io sono bravo assai a trattenere il fiato, vado giù, saluto la mia fidanzata e.. l’ aspetto lì, attaccato ad uno scoglio; lei pesca e mi porta tutto. Devo solo fare attenzione a non perderli o a non farmi mordere durante la risalita!”
Addio Zio G., i tuoi nipoti ti vorranno sempre bene.
…a cura di granchietto N°3