Se per caso naufragate su un’isola deserta, non sperate di salvarvi lanciando in mare un messaggio in bottiglia perché questi oggetti possono impiegare anche più di un secolo per arrivare a riva!
Come ha scoperto un paio di anni fa una donna tedesca. La signora Marianne Winkler ha trovato la bottiglia su una spiaggia dell’isola di Amrum, sulla costa tedesca del Mare del Nord. All’interno c’era una cartolina stampata nel primo Novecento: invitava lo scopritore a rispedirla alla Marine Biological Association (MBA) di Plymouth, in Inghilterra, all’attenzione di George Bidder. Chi lo avesse fatto avrebbe ricevuto una ricompensa di uno scellino. La signora ha puntualmente obbedito.
“È stata una grande sorpresa”, dichiara Guy Baker, portavoce della MBA. “Non ci rispedivano una bottiglia da tempo immemorabile”. Tra il 1904 e il 1906, Bidder, scienziato e presidente dell’associazione, aveva condotto un esperimento, liberando 1.020 bottiglie con messaggio nel Mare del Nord meridionale, allo scopo di tracciare i movimenti delle correnti. Bidder recuperò circa metà dei messaggi: l’ultimo, prima di quello in questione, gli era arrivato nel giro di
quattro anni dall’esperimento.
Di circa 400 bottiglie si sono perse le tracce, spiega Baker: “credo che si siano tutte rotte o andate perse da qualche parte”. Le bottiglie erano progettate in modo tale da galleggiare a pochi metri dal fondale, così da essere trasportate dalle correnti di profondità. “Era un periodo in cui si inventavano sempre nuovi modi per investigare i movimenti delle correnti e dei pesci”, prosegue il portavoce della MBA. “Ancora oggi l’associazione è impegnata in ricerche simili, solo che adesso possiamo utilizzare nuove tecnologie, come i marcatori elettronici. All’epoca molte bottiglie furono trovate da pescatori che usavano reti di profondità; altre finirono sulla riva”.
Grazie al suo esperimento, Bidder riuscì a provare che le correnti di profondità del Mare del Nord scorreva da est verso ovest. Scoprì anche che le platesse viaggiavano in senso contrario alle correnti, un’informazione molto utile all’industria della pesca.
Per mantenere la promessa fatta dall’antico presidente, i responsabili della MBA hanno comprato su eBay una moneta d’epoca da uno scellino e l’hanno spedita alla signora Winkler assieme a una lettera di ringraziamento. La bottiglia di Bidder è stata anche sottoposta al Guinness dei Primati: finora il record di permanenza in mare apparteneva a una bottiglia ritrovata in una rete da pesca al largo delle isole Shetland nel 2013, dopo 99 anni.
Gli oceanografi non hanno smesso di gettare oggetti in mare per le loro ricerche, anche se oggi dalle bottiglie si è passati a strumenti più sofisticati. Ma succede anche che per studiare le correnti si segua il percorso di oggetti – dalle papere di gomma ai pezzi di Lego persi inavvertitamente in acqua dalle navi container.
Gli scienziati hanno anche cercato di rintracciare i detriti dello tsunami del 2011 per studiare le correnti del Pacifico centrale.