Negli ultimi anni abbiamo assistito ad un cambiamento di rotta da parte dei comuni Campani bagnati dal mare, molti di essi intraprendono una politica volta a valorizzare la costa e il mare della Campania, grazie a numerose iniziative di volontariato.
Gli sforzi fatti hanno bisogno di tempo prima di restituire dei risultati concreti, nel frattempo l’ ARPAC continua il suo lavoro di monitoraggio delle acque e pare che si verificano i primi risultati positivi.
Comunque come si apprende dal sito www.arpacampania.it , la balneabilità delle zone costiere è stata definita ai sensi della nuova normativa, con delibera regionale n.863 del 29.12.2015, sulla base dei controlli eseguiti da ARPAC dal 1° aprile al 30 settembre delle ultime quattro stagioni balneari , dal 2014 al 2015.
Il giudizio di idoneità di inizio stagione balneare, tiene conto di solo due parametri batteriologici:Escherichia coli ed Enterococchi intestinali, considerati dall’organizzazione internazionale della Sanità indicatori di contaminazione fecale più specifici rispetto a quelli ricercati nella vecchia normativa, (coliformi totali,coliformi fecali,steptococchi fecali,salmonella,Enterovirus,fenoli,tensioattivi, oli minerali,ossigeno disciolto,colorazione e trasparenza).
Le acque di balneazione sono state classificate secondo quattro categorie: Scarsa,sufficiente,buona,Eccellente, Va precisato che le “acque non idonee alla balneazione”, sono quelle identificate come di qualità “scarsa”.
Va ricordato che ai sensi del D.lgs 116/08, le Amministrazioni comunali dovranno adottare le seguenti misure in concomitanza della stagione balneare:
1.adeguate misure di gestione, inclusi il divieto di balneazione, per impedire l’esposizione dei bagnanti all’inquinamento.
2.individuazione delle cause e delle ragioni del mancato raggiungimento dello status qualitativo “sufficiente”
3.adeguate misure per impedire, ridurre o eliminare le cause di inquinamento
4.garantire l’informazione al pubblico.
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