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Subscatti 2022/23 dal 20 al 22 gennaio presso Biblioteca comunale di San Giorgio a Cremano in Villa Bruno
Rosario Balestrieri della Stazione Zoologica “Anton Dohrn” introdurrà come ha avuto origine il mito delle sirene e quindi anche di Partenope.
Per cominciare va fatta chiarezza. Le sirene sono figure della mitologia greca che si discostano molto dall’immagine tarda che le rappresenta come donne-pesce. Nel mito classico infatti, erano raffigurate come metà donne e metà uccelli ed erano prive della sensualità tipica delle sirene più tarde.
Esse incantavano gli uomini, spingendoli ad una conoscenza totalizzante che li distoglieva anche dai legami familiari. I marinai che, attratti dai canti, sbarcavano sulla loro isola (situata, secondo Omero, presso Scilla e Cariddi, secondo altri sotto l’Etna o a Terina), vi morivano.
Le sirene tentarono perfino Ulisse che però, consigliato da Circe, riuscì ad avere la meglio. L’origine letteraria delle sirene è proprio nell’Odissea di Omero, che ne cita due, senza dar loro nomi propri.
Nel corso dei secoli numero e nomi variano: da due si passa a tre, poi a quattro, i cui nomi sono Aglaophone, Leucosia, Lìgeia, Pisinoe, Telsiope, Partenope… Omero non descrive nemmeno il loro aspetto, forse perché le loro forme erano già chiare nell’immaginario collettivo grazie ad altri racconti mitici.
Secondo Ovidio, le sirene chiesero poi agli dèi di essere trasformate in uccelli per poter meglio cercare la perduta amica Persefone.
Le sirene potevano placare i venti cantando le melodie dell’Ade e lo stretto legame tra le “piumate vergini” e il mondo dei morti è confermato non solo dalle fonti ma anche dalla ricorrente presenza di loro immagini nei corredi funerari: esseri in parte ancora umani, in parte già alati, come gli uccelli, il tramite naturale fra il mondo dei morti e quello dei vivi.
Nelle Argonautiche di Apollonio Rodio (III sec. a.C.), le sirene morirono a causa dell’insensibilità di Ulisse al loro canto e i loro corpi furono trasportati dal mare: Ligeia (“la melodiosa dalla voce incantevole”) finì a Terina, Leucosia (“quella che ha candide membra”) a Posidonia e Partenope (“quella che sembra una vergine”) alle foci del fiume Sebeto, dove i Cumani avrebbero fondato Neapolis.
Se vuoi conoscere quali uccelli marini in particolare hanno dato origine a questo mito, e quali caratteristiche etologiche ed ecologiche hanno indotto gli antichi a costruire storie e legende che sopravvivono tutt’ora, non mancare all’evento.