La carcassa è stata ritrovata alcuni giorni fa sulle spiagge di Licola, delle prime ricostruzioni non ci sarebbero tracce di ferite sul corpo dell’animale, per questo motivo l’episodio sta alimentando polemiche, pare che alcuni attribuiscano la morte del mammifero al lavoro di ricerca svolto dalla nave oceanografica del Cnr nel Golfo di Napoli, che in questi giorni sta monitorando le strutture geologiche dei fondali marini.
Le indagini sono effettuate con il Side Scan Sonar, una sorta di compressore ad aria il quale emette onde sonore capaci di disorientare gli animali marini più sensibili, in particolare modo i cetacei sarebbero fra gli animali maggiormente danneggiati da questa pratica.
Secondo Flegrea Bentivegna , ricercatrice della Stazione zoologica Anton Dohrn di Napoli, “Da diversi giorni il Cnr sta conducendo ricerche sismiche le cui tecniche possono causare numerosi danni alle varie specie ittiche, non solo i cetacei quindi sarebbero a rischio”.
L’istituto Cnr precisa che ” i rilevamenti sono interventi di routine che vengono regolarmente svolti in tutti i mari d’Italia, e che non sono state attraversate aree marine protette, pertanto si ritengono in linea con i normali standard di tutela ambientale “.
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