Avrà sede a Roma il primo consorzio europeo, con otto Paesi coinvolti, per proteggere e studiare una delle principali risorse del pianeta: il mare. E’ l’obiettivo del Consiglio di Ricerca Europeo Emso, con il coordinamento dell’Istituto Nazionale di Geologia e Vulcanologia.
Carlo Doglioni, presidente dell’Ingv ha dichiarato in un intervista: “Gli oceani sono la maggiore risorsa dell’uomo e i fenomeni che li riguardano sono molto complessi e hanno ricadute enormi sull’intero pianeta. Serve obbligatoriamente un approccio di studio interdisciplinare e internazionale per poterli comprendere ed Emso rappresenta il contributo europeo in questa direzione”.
Il consorzio raccoglierà, sotto il coordinamento italiano dell’Ingv, la partecipazione di otto nazioni europee e la disponibilità a raccogliere e condividere i dati in arrivo da 11 osservatori scientifici sottomarini. Siti distribuiti tra l’Artico e il Mediterraneo, tra cui l’enorme telescopio sottomarino Km3Net per i neutrini sviluppato con il contributo dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare, che serviranno a monitorare molti aspetti scientifici dei fondali marini. L’Unione Europea ha contribuito con 3,9 milioni di euro alla fase preparatoria di questa nuova infrastruttura europea e sta fornendo un ulteriore supporto di 8,6 milioni per la sua implementazione attraverso i fondi Horizon 2020. La collaborazione che vede insieme Italia, Francia, Grecia, Irlanda, Portogallo, Romania, Regno Unito e Spagna sarà operativa da adesso ma già si guarda al futuro puntando ad allargare il consorzio ad altre nazioni che non hanno ancora aderito, anche fuori dai confini comunitari.