Il grado di tossicità di un inquinante si misura definendo la quantità di dose richiesta e il tempo necessario per uccidere o danneggiare gli individui di una data specie. Gli organismi di regola non reagiscono tutti allo stesso modo alla presenza di una sostanza tossica, ma dimostrano un differente grado di sensibilità che che si manifesta con effetti subletali, cioè con conseguenze più o meno gravi e con tempi di mortalità più o meno lunghi.
La sensibilità degli organismi varia in rapporto alla specie; alcune specie, come abbiamo già avuto modo di dire, sono utilizzate come indicatori biologici. In molti organismi si possono riscontrare modificazioni morfologiche che costituiscono una buona base di partenza per individuare la presenza di determinati inquinanti e per stabilire in laboratorio la loro azione specifica. Nei pesci si verificano talvolta malformazioni a carico della colonna vertebrale o delle pinne. In casi simili si parla di inquinanti che hanno attività mutagena, inducono cioè mutazioni geniche, cromosomiche e genomiche.
Ma quali sono, in definitiva, gli inquinanti che possiamo trovare in mare?
Molti derivano dagli scarichi urbani, che contengono in prevalenza sostanze di natura organica derivate dalle attività dell’uomo. Gli effetti dell’inquinamento organico dipendono dalla consistenza dello scarico rapportato alla possibilità delle acque riceventi di diluire la massa dei materiali. Pertanto la velocità del processo di mineralizzazione nell’area di scarico sarà in rapporto alla disponibilità di ossigeno e quindi legata alla temperatura, all’idrodinamismo, alla profondità. Gli scarichi cloacali riversano in mare direttamente o attraverso i corsi d’acqua, una enorme massa di batteri, miceti, virus, larve e uova di parassiti, eliminati dall’uomo o dagli animali. Accanto ai batteri non patogeni, ce ne sono di patogeni presenti nelle deiezioni di ammalati.
Altri inquinanti sono i petroli, costituiti principalmente da una miscela di idrocarburi liquidi che contengono disciolti idrocarburi solidi e gassosi, nonché una piccola percentuale di altri composti. Vengono suddivisi in base alle loro caratteristiche in varie classi: idrocarburi saturi o paraffine, idrocarburi insaturi e idrocarburi aromatici.
Troviamo poi i composti organo-alogenati: la maggior parte di questi composti sono prodotti dalle industrie e sono comunemente chiamati insetticidi e pesticidi.
Abbiamo infine i metalli pesanti (mercurio, cadmio, rame. Piombo e cromo), i composti radioattivi, i materiali inerti e le materie plastiche.
La settimana prossima vedremo gli effetti di tali inquinanti sulle comunità, così avremo il quadro completo delle ricerche che ci proponiamo di fare.