Dall’inizio dei lavori di riqualificazione del litorale porticese, progetto inserito nel piano di riqualificazione del litorale che va da Napoli a Castellammare iniziato nel 2003 – con la chiusura dei lidi e lo stravolgimento architettonico della morfologia del territorio, che vede un lungo stradone di sterrato esteso per più di un chilometro a fronte di un waterfront mai realizzato – sono passati ben 13 anni.
Un percorso dal basso, la cui spinta propulsiva è la partecipazione che oggi è in campo per un’azione concreta a difesa di valori portanti per la comunità del posto, che vivendo un abuso, ora ha deciso di riappropriarsi del lungomare, vivendolo durante il periodo estivo per la balneazione come da sempre è stato, riscattando una terra che purtroppo è un cantiere chiuso.
La precarietà dei servizi igienici non presenti sul luogo e la totale assenza di vigilanza e protezione, hanno innescato la rivendicazione del diritto al godimento e al beneficio di un litorale, da qui la proposta del :
“Bando di assegnazione del litorale ritrovato”.
Il bando in costruzione e in totale apertura e sinergia con le realtà territoriali, prende forma sulla base di consultazioni vere e concrete al fine di vedere realizzate le reali esigenze dei cittadini. Tra i suoi parametri fondamentali, mettiamo in risalto il diritto di pari dignità delle persone diversamente abili nel pieno utilizzo del lungomare, garantendo loro l’abbattimento delle barriere architettoniche. Inoltre il litorale ha estrema necessità di una scogliera emersa che difenda le spiagge dall’erosione del mare e ciò sarebbe attuabile fortificando le attuali barriere, portandole al di sopra del livello del mare. Eliminare fossati e scarichi a mare, così da non incorrere nel rischio di malattie infettive dovute alla creazione di un habitat congeniale per animali e batteri rendendo in questo modo il mare impraticabile ai bagnanti.
Il cuore del bando è la concessione tramite gara da definire, di spazi per la creazione di punti ristoro e spazi di deposito per la conservazione di lettini e ombrelloni utili al fruitore – che noi speriamo sia anche il turista e i turisti che approderanno nella nostra terra- non trascurando la definizione di aree importanti di spiaggia libera dove chi vorrà, in totale autonomia, potrà godersi un meraviglioso angolo di paradiso.
Un’intensa programmazione estiva è partita con l’organizzazione di numerosi falò di giovani che liberamente hanno utilizzato le spiagge e dal 15 agosto, con la rievocazione della festa popolare del ciuccio di fuoco, si è continuato, in un percorso di partecipazione autodeterminata, a credere nel territorio e a lavorare insieme e in sinergia per un nuovo progetto che in città è nato e che vogliamo portare anche sul lungomare come modello, “DISTURBAN”, un percorso di ricerca e studio attraverso un percorso fotografico e tante altre sorprese.