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Pesca del riccio di mare

da Davide De Stefano
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Finalmente Maggio!
L’estate è alle porte ed anche nella nostra regione ormai sono in molti ad aver fatto il primo tuffo a mare. C’è poi chi come noi granchietti sta in acqua tutto l’anno e, proprio per questo, teniamo sempre d’occhio tutti decreti e le ordinanze che regolamentano il nostro comportamento in mare e nelle zone costiere.

Malgrado in molti hanno avuto modo di conoscerli, per poi evitarli a seguito del dolorosissimo ricordo e fastidiose conseguenze che ne comporta un incontro ravvicinato con i suoi aculei, il riccio è famoso nel mondo per un’altra sua qualità:

Ottimo condimento ad un piatto di spaghetti, perfetti per una bella insalata con qualche asparago selvatico, i ricci di mare sono una delle più prelibate leccornie che il mare ci offre.
Sia per fini commerciali, sia da parte di molti pescatori dilettanti, purtroppo l’echinoderma in questione è vittima di un bracconaggio selvaggio, che, se non combattuto ed affiancato da corretta regolamentazione di pesca, può comportare l’esponenziale scomparsa della specie e, di conseguenza, l’ennesimo

sconvolgimento l’ecosistema marino.
Ricordando, per chi non lo sapesse, del riccio l’unica parte commestibile sono le uova; Ora, c’é chi non lo sa e raccoglie ed “apre” irreversibilmente tutti i ricci che può alla ricerca della femmina, e c’è chi sa distinguerle e raccoglie tutte quelle che gli capitano a tiro, riducendo drasticamente la riproduzione dell’esemplare.
A questo punto vi domanderete: ma i ricci di mare, si possono pescare?
La risposta è si, anche se non siamo pescatori di professione, ma ci sono delle regole da rispettare:

1) NON si possono pescare ricci di mare nei mesi di maggio e giugno;
2) SI può pescare in apnea e manualmente utilizzando attrezzi da raccolta limitati all’asta a specchio e al rastrello;
3) La misura minima per ogni esemplare è di 7 cm di diametro, aculei compresi;
4) Il pescatore professionista non può catturare giornalmente più di 1000 esemplari; al contrario il limite giornaliero per il pescatore sportivo è fissato a 50 ricci;

Alcune regioni hanno elaborato delle regolamentazioni diverse. Un esempio è la Sardegna, ove i periodi consentiti per la pesca sono diversi rispetto a quelli del resto d’Italia, e visto che spesso le ordinanze delle capitanerie sono delle vere e proprie giungle nelle quali è complicato districarsi,vi consigliamo vivamente di rivolgervi direttamente alle capitanerie di porto competenti per la zona in cui decidete di andare a pesca di ricci.
La pesca dei ricci di mare è regolamentata dal Decreto Ministeriale del 12 gennaio1995.

Ciao a tutti e buon bagno (ma occhio a dove mettiamo i piedi!),

A cura di Granchietto N3
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