Tutti, bambini compresi, conoscono la storia di Ariel, la Sirenetta.
In realtà, purtroppo, la sirena Leucosia non fu come lei fortunata. Il suo amato principe, che lei contemplava tutte le sere dal mare, mentre lui dal balcone del castello osservava il mare, non seppe mai della sua esistenza: la legge del mare che le vietava di mostrarsi agli umani con la sua metà pesce, le impedì di presentarsi a lui per dichiarargli il suo amore.
Quando poi una notte lo vide al balcone condividere lo spettacolo della luna che si specchiava nelle limpide acque di Ogliastro Marina con la sua giovane sposa, disperata, prese la tragica decisione di suicidarsi con una delle rocce taglienti di quei fondali.
Lentamente, la vita abbandonò Leucosia, che iniziò a irrigidirsi e a deformarsi. Fino alla fine continuò a pensare al suo amore irraggiungibile, mentre il suo corpo prendeva la forma dell’isolotto di Licosa, che ancora oggi resta una delle mete preferite da noi, amanti del mare. Se vi si reca, si avverte come una magia: acqua cristallina e barca che sembra sospendersi nel vuoto, tra ombre di pesci che sfrecciano da sotto. E non sono pochi quelli che dichiarano di aver visto una figura sinuosa, danzante, apparire veloce e sparire nello stesso modo.
Devo aver letto da qualche parte che la limpidezza delle acque e l’incanto del luogo scaturiscano dalle lacrime di Leucosia.
Il mito continua…
… granchietto n° 3.
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