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MARE MIO , nun mme lassà. A cura di Luca Chiaravalle

da Davide De Stefano
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Penisola  Sorrentina. Inquinamento marino ne abbiamo? SI.  E quanto ne abbiamo?  TANTO.  Ma come?  Io ci sono sempre andato. Ho trascorso le giornate più belle e fatto  bagni indimenticabili. Com’è possibile ? NO,  non ci credo. Insomma, ma si può sapere una benedetta volta, io che ho avuto la fortuna di nascere qui, qui dove il mare bacia queste meravigliose coste e dove spettacolo, arte e canzoni raccontano di te mio caro mare, quanti chilometri devo fare per piazzare un ombrellone e per starmene un po’ solo con te?  Sono rammaricato oh mio amato mare, che cosa ti stanno facendo? Ti stanno portando via da me.

Quante dolci parole e quante lettere di scuse dovremmo scrivere a questo nostro mare. Queste acque, questo mare, non ne ha più. Sta per cedere, non ce la fa più. Il nostro mare sta morendo.
Dopo i fatti di #Ercolano, #torreDelGreco, #Portici, i divieti di balneazione, le denunce, gli abusi, gli arresti, dopo le polemiche dovute alle coste Campane altamente inquinate, Sorrento, si aggiunge dolorosamente all’ appello. La penisola Sorrentina è inquinata e subisce quindi nell’ estate 2015 anch’essa una vasta serie di divieti di balneazione. A Sorrento, tiene banco il grande problema dei valloni e di questa bonifica della quale si parla da anni ma senza mai frutti.  La bonifica dei valloni della penisola Sorrentina, sarebbe l’ intervento necessario per evitare che le acque piovane trascinino in mare il contenuto dei pozzi neri svuotati illegalmente dai proprietari delle case non allacciate alla rete fognaria.
I comuni limitrofi, alcuni Sindaci, sembrano essere sensibili al tema ma come spesso accade, con la scusa dei finanziamenti necessari che tardano ad arrivare, si avallano i più squallidi comportamenti, e mentre si studia e si indicono tavolate di discussione e maxi-vertici, il mare di Sorrento diventa un liquame non depurato. Altra problematica, il depuratore, non funzionante, di Punta Gradelle. La regione, insieme ad ATO3 e GORI, monitorerebbero l’avanzamento dei lavori i quali dovrebbero completarsi per la prossima estate e accendere così i motori di questo depuratore. Nel frattempo, per tranquillizzare tutti, si diffondono i dati ARPAC in modo da trascorrere tutti un inverno silenzioso e lontano dalle polemiche. Già in un articolo pubblicato sul nostro blog il 16 Giugno 2015 dal titolo, Campania, La zona rossa della balneabilità e i 15 km di costa Off-limits, Noi #Fondalicampania, ci sentimmo di accendere un punto di polemica sui singolari dati #Arpac che vedrebbero  la definizione di acque balneabili, non essere altro che la conseguenza di una semplificazione della norma di controllo voluta dalla comunità Europea e conseguentemente si definiscono oggi balneabili zone portuali come il Granatello di Portici oppure della spiaggia delle Mortelle, La Favorita di #Ercolano, ed altre lolalità definite balneabili nonostante in quelle acque ci galleggi di tutto. Fatto sta che però, in quelle acque, anche i dati Arpac nulla hanno potuto. Sono state definite non balneabili per un periodo, così come quelle di alcune zone di Sorrento. Questi dati hanno escluso la presenza di batteri fecali nelle acque e il divieto è stato revocato. Nel frattempo, c’è da evidenziare l’ impegno delle istituzioni e delle forze dell’ ordine che insieme a Gori, continuano la caccia agli scarichi abusivi.
Verifiche al centro di Sorrento dove è stato trovato un condominio che sversava abusivamente liquami nella rete comunale e a Piano di Sorrento con decine e decine fra abitazioni ed esercizi commerciali finite nel mirino per illeciti.
Nel frattempo, nel bel mezzo dell’ estate e sotto le luci dei riflettori accesi, si sono tenuti incontri e soprattutto la riunione della Regione Campania a cui hanno partecipato le forze politiche fra le più interessate, I sindaci della penisola, Arpac e La grande onda. Insieme hanno evidenziato come la priorità sulla gestione delle risorse idriche, fosse fulcro di lavoro. Belle parole spese un po’ da tutte le categorie. Dagli interventi di forte volontà dei sindaci di voler contrastare e risolvere queste problematiche alla direttrice dell’ Arpac che intervenendo promette nuovi impegni e soprattutto nuovi compiti con adeguamenti delle misure di controllo. Quasi nullo invece l’ impegno della categoria albergatori che invece sarebbe di fondamentale supporto a questa battaglia e di vivo interesse per le loro attività. Si elogia infine GORI per i numerosi interventi messi in campo nell’ ultimo periodo.

 

Ma ora siamo ad Ottobre, è quasi inverno. Tutto rimandato alla prossima estate. Le luci sono spente e al mare si tornerà quando arriverà il caldo. Si ora è inverno, non ci sono più tavoli di discussione o agende di lavori da progettare. Anche l’ Arpac, dopo aver annunciato un impegno smisurato, visto che siamo in inverno, non farà più controlli. A cosa serve monitorare un’ area a rischio e segnalare in tempo i pericoli che ambiente e cittadini corrono ormai quotidianamente? Di fatti basta scorrere semplicemente il sito internet dell’ ente della Regione Campania per far caso ai rilevamenti degli ultimi mesi. Ancora inquinamenti alla spiaggia del Purgatorio a Meta fino al confino con Vico Equense, Sant’ Agnello, Marina grande, Puolo e Massa Lubrense. Associazioni e social network alzano la voce. WWF denuncia questi scempi mentre il movimento La grande onda su Facebook sensibilizza gli animi esaltando anche media di caratura nazionale come # ilmattino e #ilfattoquotidiano. Ma il fatto rimane questo. Quest’ inverno nessun controllo sarà fatto. Qualcuno di voi si chiederà; Ma come mai si è deciso che non saranno fatti controlli in inverno? La risposta è semplicissima. Perché è una legge a stabilirlo. La legge prevede semplicemente che questi controlli alle acque debbano farsi durante la stagione balneare. Quindi mio amato mare, tieni duro, non mollare. Questo inverno chi vorrà inquinare lo farà liberamente e senza alcun controllo. Questo inverno, nessuno accenderà i riflettori su di te. Non ci saranno tavoli. Non ci saranno politici che faranno finta di interessarsi a te. Non ci saranno giornali che scriveranno di te.  Mio caro mare , nun mè lassà, nun darme stù turmiento, tieni duro, questo inverno non ci sarà nessuno ad aiutarti. Ti prometto però che ci sarò io a tenerti compagnia mio amato mare, perché io ti voglio bene.

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