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Le Torri di avvistamento della Costiera Amalfitana – A cura di Anna Cozzolino-

da Davide De Stefano
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La Costiera Amalfitana è puntellata da una miriade di torri militari difensive e di avvistamento, ascrivibili per lo più al XVI secolo. Si contano circa 30 baluardi costruiti in più riprese, da Vietri sul Mare a Positano.
Ognuna ha una storia e si narrano diverse leggende di fantasmi, di cavalieri e nobildonne, che pare tutt’oggi nelle notti di plenilunio si aggirino rumorosi, passando attraverso le massicce pareti in pietra di alcune di esse.
Le torri raccontano ben otto secoli di scorrerie e razzie (IX-XVII secolo) da parte dei saraceni prima e dei pirati dopo, che decretarono una vera e propria calamità per gli abitanti della Costiera. Le incursioni a partire dal periodo bizantino si infittirono sempre di più, soprattutto in epoca sveva, angioina e aragonese; gli abitanti sentirono l’esigenza di costruire torri che potessero fungere da sistema di allarme per i centri costieri.

Le torri più antiche ebbero forma cilindrica ed avevano la funzione di dare l’allarme di avvistare le imbarcazioni nemiche, ma le tipologie architettoniche variarono nel corso dei secoli e si ebbero quelle a pianta quadrangolare, denominate “a masseria”, quelle a stella a quattro punte.
In Costiera Amalfitana vi sono quelle cilindriche e quelle quadrate da difesa. Le torri cilindriche senza decori architettonici, erano più alte e sottili, con poche aperture verso l’alto dalle quali si accendevano fuochi che a seconda del numero e delle modalità di successione, potevano indicare le varie tipologie d’incursione. Spesso i saraceni, vedendo i fuochi cambiavano rotta, ma non era sempre così. Dai villaggi le popolazioni, correvano a trovar rifugio sui monti, nelle grotte e nei boschi.
Siccome le incursioni sino al XVII secolo incalzarono sempre di più, si comprese l’importanza di costruire torri sempre più robuste o di ammodernare quelle vecchie, imponendosi anche la nascente artiglieria e nuove tecniche di combattimento. Nacquero in questo modo le torri a pianta quadrata, quando iniziarono ad avanzare i Turchi minacciosi e i “Barbareschi”, con funzioni di rifugio, comunicazione e difesa. Il viceré di Napoli Don Pedro de Toledo e in seguito Don Parafan de Ribera, per ordine dell’imperatore Carlo V, ne imposero la massiccia costruzione, secondo precisi schemi, affinché tutte le coste ne fossero munite. I famosi architetti di Cava de’ Tirreni Marino Della Monica e Camillo Casaburi, furono i progettisti di numerose torri, prevendendo una torre a 4 o al massimo 5000 passi distante l’una dall’altra.
Nel 1563 fu ordinata la costruzione di sette torri nella parte meno dotata della costa tra Agropoli e Salerno; in seguito la progettazione e la costruzione di nuove torri ebbe un arresto, a causa della battaglia di Lepanto del 1571, e si riprese intorno al 1580.
L’evoluzione del Regno di Napoli dal punto di vista politico e militare, camminò di pari passo con quella delle torri costiere. Una relazione del 1590 elencò 339 torri nel Regno, anche se la Regia Corte non riuscì a sostenere le ingenti spese di gestione. Nel 1594 le restanti torri furono costruite e nel XVIII secolo risultarono 379 torri, sparse nelle varie regioni del Mezzogiorno, tra cui 93 nel Principato Citra.
Durante la restaurazione borbonica nel 1815, le torri vennero private delle armi e delle attrezzature militari, e furono adibite ad altri usi tra cui quello abitativo, altre oggi sono ristoranti, musei o location per feste private e cerimonie.
Questo è l’elenco delle torri esistenti in Costa d’Amalfi, in buono stato conservativo, che da Vietri sul Mare si susseguono sino a Positano:
– Torre Crestarella o Torre del Chiatamone (Vietri sul Mare);
– Torre di Marina di Albori (Vietri sul Mare);
– Torre di Bassano a Cala di Fuenti (Vietri sul Mare);
– Torre di Cetara (Cetara);
– Torre di Marina di Erchie (Maiori);
– Torre Capo Tummolo (Maiori);
– Torre Lama del Cane (Maiori);
– Torre Badia (Maiori);
– Torre Cesare (Maiori);
– Torre Normanna (Maiori);
– Torre Mezzacapo (Maiori-Minori);
– Torre Paradiso (Minori);
– Torre dello Scarpariello o Ficarola (Ravello);
– Torre di Atrani (Atrani);
– Torre dello Ziro (Amalfi);
– Torre di Amalfi (Amalfi);
– Torre del Capo di Conca;
– Torre dell’Assiola (Vettica-Praiano)
– Torre Grado (Praiano);
– Torre di Sponda (Positano);
– Torre Trasita (Positano);
– Torre Fornillo (Positano).

 

Man mano cercheremo di raccontarvi le storie di tutte le torri!
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