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Le Favole di Fondalicampania:IL POLPO E LA POLPESSA

da Davide De Stefano
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Ad un polpo piaceva una polpessa. Gli piaceva il suo essere flessuosa, le sue movenze morbide ed eleganti, i colori cangianti del suo corpo, quelle graziose ventose disseminate sotto i tentacoli. Gli piaceva perfino quel suo mimetizzarsi fra gli scogli, confondersi fra gli stessi, per poi riservare solo a lui i suoi bellissimi occhi neri. Prese a corteggiarla così assiduamente che ella cedette alle sue insistenze e un giorno, trascinati da una dolce e tiepida corrente, se ne andarono insieme lungo la scogliera, alla ricerca di un posto tranquillo ove… dialogare e conoscersi meglio.
Ma durante la “conversazione” il polpo notò che i colori della polpessa cambiavano di continuo. Allora, le disse con fare preoccupato:
“Ma che re, neh? Tu cagn’ spisso ‘e carattere comme ‘e culure ra pelle?”
La polpessa, un po’ indispettita, non gradì e così replicò:
“E’ chello che ije stav’ pe dicere a tte!”

 

Morale. Siamo sempre pronti a trovare negli altri dei difetti, però tacciamo tranquillamente dei nostri.
a cura di Giuseppe Volpe

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