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Le favole di Fondalicampania: IL PESCIOLINO ROSSO di Giuseppe Volpe

da Davide De Stefano
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Nei pressi di Positano, un dentice e un cefalo sono intenti a scrutare e ad origliare le parole che si dicono due pescatori da una fila di scogli. Questi non sanno di essere visti e ascoltati dai due pesci. Perché gli uomini credono di essere veramente gli animali più intelligenti che popolano questo mondo (vedi le guerre e le atrocità che commettono) e non sospettano nemmeno che altri animali, a loro dire meno dotati, possano agire meglio.
“Rafè, ma ie stong’ cà ra stammatina, aggia pigliat’ tanta pisci, ma nun so cazz’ e piglià chillo ca tene cainateme.”
“E cioè?”
“Chillu pisciulino russo ca tene rint’ ‘a cucina., ‘ncopp ‘o tavulo.”
“E vabbè, porta pascienza, mo vir’ c’abbocca.”
Il dentice e il cefalo si danno un cenno d’intesa e si dicono:
“Chilli duie sciemi stanno a tre ore e nun hanno capito niente! Ma vir’ nu poco chi sciaddà piscà!”
Morale. I pesci hanno ragione. Il pesciolino rosso è un pesce d’acqua dolce. I due pescatori possono restare sugli scogli tutto il tempo che vogliono, ma non riusciranno… nell’impresa: “Pe chisti mari vaje, chisti pisci pigli.”, dovrebbero saperlo, gli intelligentoni….
  Favole di “fondalicampania.com”

   (Tutti i diritti riservati)

 Di Giuseppe Volpe

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