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Le aree marine protette in Campania

da Davide De Stefano
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Noi di “fondalicampania”, nati per salvaguardare il nostro bellissimo mare e, per quanto siamo in grado di fare, per difenderlo dall’incuria a cui è sottoposto, vorremmo che tutti i fondali della Campania, versassero in una condizione di ideale Bellezza, un po’ come quella che madre natura, bontà sua, ci ha regalato. Ma come siamo messi in Italia, e in particolare in Campania, in quanto alle aree protette marine?

In principio furono i Parchi Marini, 9, in tutta Italia, nessuno in Campania (“Italia nostra”, 1971). Ma l’interesse (la sensibilità?) è cresciuta e attualmente “la materia” è stata riformulata in “Aree marine protette” e se ne contano 27, di cui ben 6 in Campania. Vediamo quali:

Area naturale protetta Punta Campanella
Area marina protetta Regno di Nettuno
Area marina protetta Santa Maria di Castellabate
Area marina protetta Costa degli Infreschi e della Masseta
Parco sommerso di Baia
Parco sommerso della Gaiola

Ma che cos’è un’area marina protetta? E’ una zona di mare circoscritta, di particolare pregio ambientale e paesaggistico, all’interno della quale si attua la normativa della salvaguardia dei luoghi e delle specie animali, dell’ambiente inteso come l’insieme di geologia, flora e fauna. L’area marina protetta ha un acronimo, AMP, riconosciuto anche a livello internazionale. Una sua particolarità è quella di limitare l’attività di pesca, nonché quella di promuovere programmi di studio e di ricerca che possano permettere una maggiore conoscenza e sensibilità nei riguardi del mare.

In Italia, per quanto attiene la regolamentazione AMP (L. 394/1991), tutte le aree sono suddivise in 3 zone, A, B e C. Nelle aree delimitate dalla “A” (chiamata “riserva integrale”), si fa’ divieto di svolgere qualsivoglia attività, di pesca, di transito e di balneazione, a meno che non vi siano reali presupposti scientifici che la riguardano. Nelle “B” e nelle “C”, è invece consentita, sia pure entro certi limiti, la pesca e la velocità di transito (6 nodi in prossimità delle coste). Inoltre, nella normativa si sanciscono i criteri che impediscono costruzioni di nuovi edifici, anche turistico-commerciali, che snaturino e danneggino le fasce costiere.

Abbiamo detto che in Campania ci sono 6 aree marine protette. Ora, le elenchiamo in maniera un po’ più dettagliata, tanto da averne un’ideale per così dire spaziale.

“Area naturale protetta Punta Campanella” – Nel 1997 è stata istituita l’area protetta di Punta Campanella, che interessa la fascia costiera dei Comuni di Massa Lubrense, Piano di Sorrento, Positano, Sant’Agnello, Sorrento e Vico Equense.

“Area marina protetta Regno di Nettuno” –  L’Area è stata istituita nel 2007 e comprende le isole del golfo di Napoli, Ischia, Procida e Vivara. Qui le zone di salvaguardia sono perfino 5, a motivo della estrema ricchezza (anche archeologica) e varietà dell’ambiente. Questa notevole complessità di situazione, ha reso possibile anche la decadenza delle autorità cittadine dall’incarico di gestione che le era stato affidato dal Ministero dell’Ambiente a causa di “grave inerzia”. La questione è sempre attuale, perché le autorità locali muovono severe critiche nei riguardi della separazione di competenze tra l’azione di programmazione e la gestione delle risorse economiche (in verità molto limitate) assegnate all’Area dal Ministero dell’Ambiente. A parziale giustificazione (nonché… compresione) del contenzioso, va’ detto che la questione è comune a tutte le Aree, purtroppo. Cioè, le risorse economiche disponibili sono sempre insufficienti, rispetto all’immenso patrimonio del nostro mare.

“Area marrina protetta di Santa Maria di Castellabate” – Quest’Area è stata istituita nel 1997 ed è situata nella provincia di Salerno, tra Paestum e Velia, dominando ad ovest lo specchio di mare tra Punta Tresino e Punta Licosa e ad est le colline del Cilento, fra l’omonimo parco e Vallo di Diano.

“Area marina protetta della Costa degli Infreschi e della Masseta” – L’Area è anch’essa in provincia di Salerno e comprende il tratto di mare che va’ dalla punta dello Zancale al Vallone Marcellino e si protrae nel Comune di San Giovanni a Piro, fino a Scauro e a Masseta.

“Parco sommerso di Baia” –  Come tutti sanno, il Parco di trova nel golfo di Napoli e contiene reperti di epoca romana di valore inestimabile. Ed è stato istituito nel 2002.

“Parco sommerso della Gaiola” – Anche questo Parco è stato istituito nel 2002 e comprende in realtà il limitato territorio di un isolotto antistante la località di Posillipo.

Facciamoci paladini dunque del nostro mare, sempre e in tutte le occasioni, anche ricordando le strutture statali che operano nel territorio.

di Giuseppe Volpe
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