Ordine Cetacea – Sottordine Odontoceti – Famiglia Delphinidae
Stenella: diminutivo di Steno, del quale era, originariamente, un sottogenere. Coeruleoalba: dagli aggettivi latini coeruleus, azzurro, e albus, bianco, a indicare l’elegante livrea di questo delfino.
In Mediterraneo la lunghezza dell’adulto si aggira intorno ai 2 m, con un oeso che oscilla tra gli 80 e i 120 kg. Il maschio è leggermente più grande della femmina.
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Recenti ricerche comparate hanno evidenziato come le popolazioni mediterranee siano nettamente più piccole di quelle rinvenute in altre parti del mondo, che posso raggiungere punte di 2,6 m e 156 kg.
La Stenella striata presenta una corporatura slanciata e affusolata, ma con capo più arrotondato e il rostro meno allungato del Delfino comune. Il melone è ben distinto, e la sua convessità e intermedia tra quella assai pronunciata del Tursiope e quella più modesta del Delfino comune. Pinna dorsale di medie dimensioni, triangolare con una leggera falcatura. Pinne pettorali piccole, sottili e leggermente incurvate. Coda e peduncolo caudale sottili e slanciati. Denti piccoli e conici, con la punta leggermente rivolta all’interno.
La colorazione della Stenella striata è di gran lungo il suo carattere più distintivo. Si distinguono tre zone longitudinali: la zona dorsale, di color grigio-azzurro scuro; la zona dei fianchi, grigio chiaro, e la zona del ventre che è bianca. La zona dorsale si compone, nella regione del capo e del torace, di una gualdrappa ben delimitata che procede verso la coda ben oltre la pinna dorsale, e poi si assottiglia cedendo il posto al grigio del peduncolo con il quale si sfuma. La zona dei fianchi è delimitata verso l’alto dalla gualdrappa scura e verso il basso da una sottile ma visibilissima linea scura, che partendo dall’occhio decorre verso la coda e termina, allargandosi, nella regione genitale. Esiste poi una seconda linea scura secondaria, più piccola e più corta, che decorre dall’occhio in direzione caudale, al disopra dell’attacco pettorale, e lì si arresta. Un altro carattere tipico è la vistosa fiamma color bianco o grigio chiaro, che si diparte dalla regione toracica all’indietro e verso l’alto, intrudendo così nel bel mezzo del campo scuro del dorso. Questo schema di colorazione, per quanto tipico e inconfondibile, non è rigido: esiste infatti una notevole variabilità individuale e anche una geografica.
Le caratteristiche del nuoto della Stenella striata non si discostano da quello degli altri Delfinidi pelagici e comprendono agilità, eleganza e capacità di sviluppare notevoli velocità. La Stenella è inoltre dotata di notevoli doti acrobatiche, che manifesta con salti di vario tipo. Le sue capacità di immersione non sono mai state misurate, ma dal rinvenimento di alcune specie mesopelagiche nel suo stomaco c’è da upporre che sia in grado di scendere in profondità di almeno alcune centinaia di metri.
Molto poco si conosce sul ciclo vitale e riproduttivo delle Stenelle in Mediterraneo e lo stesso vale per il comportamento migratorio, che non è mai stato studiato efficacemente.
L’habitat preferito della Stenella striata è costituito dalle acque pelagiche profonde (malgrado sia possibile anche avvistarla in acque della piattaforma continentale). In Mediterraneo la profondità media delle località di avvistamento è di poco inferiore ai 1900 m. La Stenella striata è, sotto il profilo alimentare, un genralista: si ciba cioè di una notevole varietà di prede, a seconda della disponibilità: Cefalopodi, Pesci ossei, Crostacei. La Stenella vive in genere in gruppi di 10-40 unità (in Mediterraneo la media è 26,5) che tuttavia posso assembrarsi in supergruppi di centinaia di unità. Può essere osservata, di tanto in tanto, in gruppi misti insieme al Delfino comune e non è infrequente vederla giocare nei pressi delle Balenottere comuni, delle quali ama “cavalcare l’onda di prua” proprio com’è solita fare con la barche. La Stenella presenta un comportamento abbastanza confidente nei confronti dell’uomo e delle sue imbarcazioni. Difficilissimo è invece avvicinarla sott’acqua. Non è una specie che arreca “danni” alle attività di pesca, né con danneggiamento diretto delle reti né cibandosi di specie di importanza commerciale.
La produzione acustica della Stenella striata non è molto distinguibile da quella del Delfino comune, per cui poco sappiamo riguardo a questo argomento. L’unica certezza è la presenza dei clicks, che come ormai sappiamo sono tipici del biosonar.
Gli spiaggiamenti della Stenella sono purtroppo molto frequenti, ma si tratta sempre i spiaggiamenti individuali.
Di norma, viene predata dall’Orca e forse anche dai grandi squali oceanici. In Mediterraneo è spesso vittima delle catture accidentali (bycatch). Nel 1990 fu protagonista di una pesante moria dovuta ad un’epizoozia di morbivillus. Questo evento pare essere collegato o comunque favorito dalla elevata contaminazione cui questo e gli altri Delfinidi sono soggetti in Mediterraneo da parte dei composti organoclorurati tipo PCB, di cui sono noti gli effetti inibitori del sistema immunitario.
La Stenella striata è un delfino cosmopolita, presente nelle acque tropicali è temperate di tutto il mondo. In Mediterraneo è molto frequente e, in particolare, nei mari italiani è il Cetaceo più frequente in assoluto: può avvistato facilmente in mar Ligure, Mar Tirreno, nel Mar di Sardegna, nello Ionio, nel basso Adriatico. Nel Canale di Sicilia e nell’Alto Adriatico cede invece il posto al Tursiope, che predilige i bassi fondali di queste zone.
La Stenella striata è oggetto di caccia in Giappone e, in maniera più modesta, in Sri Lanka. É oggetto, come dicevamo di cattura accidentale, e in Mediterraneo probabilmente la loro capacità riproduttiva è inferiore al tasso di mortalità.
Nonostante questi dati allarmanti, nel Red Data Book dell’IUCN è classificata tra le specie insufficientemente conosciute.
A cura di Martina Di Vincenzo
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