L’etimologia del nome della punta è legato ad una campana. Esistono due differenti versioni sul perché del nome.
La prima delle due teorie sostiene che sulla Torre Minerva, dove stavano i soldati di guardia per avvistare eventuali navi saracene in avvicinamento, esisteva una piccola campana che veniva suonata in caso di pericolo.
L’altra più conosciuta e molto fantasiosa, narra che in una delle scorribande dei Saraceni nella Penisola Sorrentina dove fu saccheggiata anche la chiesa di Sant’Antonino Abate, protettore di Sorrento giunse alla Punta della Campanella, la nave con una flotta pirata che trasportava la campana e gli altri oggetti trafugati nella chiesa, fu bloccata da una forza misteriosa e, nel tentativo di procedere e di raggiungere le altre fuste che intanto si allontanavano, i predoni cominciarono ad alleggerire l’imbarcazione gettando in mare parte del loro bottino. Ma solo quando si liberarono della campana di bronzo di Sant’Antonino riuscirono a doppiare la punta. La leggenda vuole che, non appena la campana fu gettata in mare, si levò un improvviso e fortissimo vento che consentì al vascello pirata di raggiungere in pochi attimi le altre fuste. C’è anche chi sostiene che ogni 14 febbraio, festa del santo protettore di Sorrento, si sente la campana suonare sott’acqua, e chi non ci crede può andare a controllare!
a cura di Anna Cozzolino
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