Nella complessa saga delle concessioni balneari, un nuovo capitolo si è aperto con una decisione significativa della Corte di Cassazione. Il verdetto, emesso venerdì 24 novembre 2023, ha ribaltato la sentenza storica del Consiglio di Stato, che aveva imposto la riassegnazione delle concessioni entro il 31 dicembre 2023.
I bagnini, protagonisti di questa telenovela amministrativa, hanno ottenuto una vittoria importante, anche se temporanea. La Cassazione ha accolto il ricorso presentato dal Sib (Sindacato italiano balneari di Confcommercio) e dalla Regione Abruzzo, annullando la sentenza del Consiglio di Stato “per eccesso di giurisdizione” su basi procedurali, senza entrare nel merito della questione.
In pratica, la palla è nuovamente nel campo del Consiglio di Stato, che dovrà riesaminare la situazione, includendo le parti precedentemente escluse e rivedendo le proprie posizioni. Nel frattempo, i bagnini e i Comuni si trovano di fronte a una nuova fase di incertezza, con la necessità di emettere bandi senza linee guida governative chiare.
Mauro Vanni, presidente di Confartigianato Imprese Demaniali, ha commentato la sentenza sottolineando che si apre uno spazio temporale che solleva le amministrazioni dall’intervenire entro il 31 dicembre 2023 per determinare la scadenza delle concessioni. Questo offre loro il tempo di gestire le concessioni fino a quando non entrerà in vigore una nuova normativa.
Vanni auspica che il governo agisca rapidamente, in collaborazione con l’Europa, per definire una norma che metta fine in modo definitivo a una situazione che ha generato incertezze nel settore balneare. Si fa riferimento alla legge annuale per il mercato e la concorrenza del 2021, la cui validità è ora messa in discussione a causa del verdetto della Cassazione.
Riccardo Ripa, presidente Sib-Confcommercio Rimini, esprime soddisfazione per la decisione della Cassazione, sottolineando che questa azione ha avuto un impatto positivo sull’intero comparto dei balneari. Si aspetta ora chiarezza da parte del parlamento e del governo, riaffermando il diritto di entrambi di esercitare il proprio potere normativo sulla questione.
Tuttavia, c’è chi, come Roberto Biagini, presidente del Conamal (Comitato nazionale mare libero), considera la vittoria dei bagnini una “vittoria di Pirro”. Biagini sostiene che la sentenza non cambia la scadenza del 31 dicembre 2023 e che le spiagge dovranno comunque essere riassegnate.
In questa fase, il Consiglio di Stato ha la responsabilità di pronunciarsi nuovamente sulla questione, considerando anche le nuove dinamiche legislative. Nel frattempo, il settore balneare, da tempo in balia di incertezze, attende risposte definitive per pianificare il futuro di migliaia di famiglie e imprese.
La vicenda delle concessioni balneari continua a evolversi, con il governo che ha già approvato il ddl concorrenza, ma con il Consiglio di Stato chiamato nuovamente a esprimersi su questa decisione e sulle recenti evoluzioni legislative. L’incertezza persiste, e il settore attende con ansia una conclusione che possa definire il suo futuro.