Home In Evidenza Io respiro sott’acqua, capitolo II: “La Grotta azzurra di Capo Palinuro”

Io respiro sott’acqua, capitolo II: “La Grotta azzurra di Capo Palinuro”

da Davide De Stefano
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Anno 1989. In vacanza con i miei nel Cilento, decidemmo di andare a trovare i parenti  di Centola. I miei cugini, malgrado coetanei, essendo cresciuti in paese avevano tutt’altra libertà rispetto a me ragazzo di Città. “Usciamo!”, furono le nostre ultime parole nel cortile di zio Roberto. Dopo un’ora eravamo sul gozzo di un pescatore del posto, insieme ad una famigliola di turisti tedeschi, con destinazione “Grotta Azzurra di Capo Palinuro”. Giornata indimenticabile! E’ lì che mi feci la promessa: un giorno farò parte di quelle ombre che vedo là sotto, nel turchese acceso costellato da enormi bolle d’aria…

Immergiamoci nella grotta e scopriamola.

La stanza centrale, la struttura a galleria, la presenza di sorgenti idrotermali, tra colonne stalattitiche e stalagmitiche, qualunque sia il percorso che si scelga, l’immersione è adatta a tutti i livelli di preparazione.
Lunga 85 mt. e larga 9, la Grotta Azzurra di Capopalinuro, attraversa Punta della Quaglia: partendo dall’ingresso principale a -20 mt, sovrastato da un diaframma di roccia sommersa al di sopra del quale entrano le barche, la volta prosegue sotto la superficie, per raggiungere il grande ingresso secondario a – 33mt da cui filtra la luce che rende l’acqua di un colore azzurro intenso.
Sul ritorno attraversiamo la “soglia”, dove il grande salone si apre e il fondo degrada verso la massima profondità. Di fronte a noi, l’intensa luce azzurra e, sopra, lo specchio d’acqua interno lascia trasparire le pareti subaeree.  A sinistra, le “colonne” di tre metri di altezza formatesi quando, in un tempo molto lontano, il livello dell’acqua era inferiore.
Più in là, Il Fitone e la Sala della Neve, chiamata così per soffice rivestimento bianco sulle pareti dovuto al proliferare dei batteri dello zolfo creati dalle sorgenti di acque sulfuree che sgorgano dal fondo. Il paesaggio è irreale: “siamo sott’acqua o tra le nuvole?”.
Solo gli esperti possono muoversi in questi spazi dove improvvisamente la visibilità può azzerarsi ma, fortunatamente, il  fenomeno è osservabile anche solo affacciandosi, in quanto le acque calde riempiono la cupola e tracimano verso l’alto formando un meraviglioso ruscello bianco.
Circondati da famiglie di saraghi pizzuti, la corvina e la cernia in tutta la sua regalità,  ci accompagnano all’uscita gigli di mare, i colorati nudibranchi , la viola flabellina, la vacchetta di mare, la planaria rosa,  astroidi e gialle margherite di mare.
Voto? 9. Immersione stupenda!
(Si ringraziano gli amici Divers che ci raccontano ed inviano le loro esperienze)
…granchietto N°3.

 

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