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Il Trattato Globale sulla Plastica: una sfida per il futuro del pianeta

da Davide De Stefano
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Dal 25 novembre al 1° dicembre 2024, Busan, in Corea del Sud, ospita il quinto e decisivo round di negoziati per il Trattato globale sulla plastica. Questo accordo, promosso dall’UNEP (Programma delle Nazioni Unite per l’Ambiente), mira a combattere l’inquinamento da plastica in tutte le sue forme, dall’eccessiva produzione all’inefficiente gestione dei rifiuti.

 Un problema globale in crescita
La produzione di plastica è raddoppiata negli ultimi due decenni, raggiungendo 460 milioni di tonnellate nel 2019. Senza interventi, potrebbe raddoppiare ancora entro il 2040. Più del 90% della plastica prodotta non viene riciclato e circa 20 milioni di tonnellate finiscono ogni anno nell’ambiente, con conseguenze devastanti per gli ecosistemi e la salute umana. ).

Le microplastiche, presenti ormai ovunque – dagli oceani al cibo e persino nei nostri corpi – rappresentano una minaccia silenziosa e persistente. La loro diffusione solleva preoccupazioni non solo ambientali, ma anche per la salute pubblica .

 Le sfide dei negoziati
A Busan si fronteggiano due visioni opposte. Da una parte, la *Coalizione dalle Alte Ambizioni* (HAC), composta da numerosi stati europei, africani e asiatici, propone un approccio vincolante che affronti il ciclo di vita della plastica, con riduzioni obbligatorie della produzione e incentivi per il riciclo. Dall’altra, grandi produttori di petrolio e plastica, come Arabia Saudita e Russia, spingono per soluzioni meno rigide, limitate alla gestione dei rifiuti .

Le lobby industriali stanno giocando un ruolo controverso. Greenpeace denuncia la presenza di oltre 220 lobbisti dell’industria chimica e petrolifera, intenti a influenzare i negoziati per proteggere i propri interessi economici .

Quali soluzioni?
Il WWF e altre organizzazioni ambientaliste chiedono misure vincolanti che includano:
– Divieti globali sui prodotti plastici più dannosi.
– Progettazione obbligatoria per favorire il riuso e il riciclo.
– Finanziamenti per supportare una transizione equa.
– Meccanismi per adattare il trattato ai futuri sviluppi

Secondo gli esperti, agire ora è fondamentale per evitare un aumento esponenziale dell’inquinamento plastico e delle sue conseguenze su clima, biodiversità e comunità vulnerabili.

 Conclusione
Questo trattato rappresenta un’opportunità storica per affrontare una delle sfide ambientali più urgenti del nostro tempo. Tuttavia, il successo dipenderà dalla capacità dei governi di superare le pressioni industriali e adottare misure ambiziose. Il futuro del pianeta è in gioco, e il mondo guarda a Busan con speranza.

 

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