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Il più bel brutto pesce della Campania: lo scorfano

da Davide De Stefano
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a cura di Giuseppe Volpe

Stamattina,  sono stato al porto di Torre del Greco con il nipotino, perché… non poteva passare sotto silenzio la splendida giornata di sole.
E se si ha la fortuna di potere abbinare sole e mare, non si può restare chiusi in casa…

Per limitare le “scorribande” del bambino lungo le banchine, e per farlo un poco… “riposare”, ci siamo diretti in un posto decentrato dove di solito si “attardano” dei pescatori, fermi e pazienti, con le loro canne. Ed ecco che all’improvviso ad un ragazzo si piega la lenza. Allora, chiamo il nipotino per fargli vedere la scena: il ragazzo tira a sé un pesce, che si dibatte furiosamente. Lo riconosco, è uno scorfano, piccolo, rossastro e con il tipico dorso con aculei. Il ragazzo chiama l’altro pescatore, più anziano: “Nonno, vien’ tu, ca chist’ me fa’ mal’…”. Evidentemente, il ragazzo non era… nuovo all’esperienza della pesca.

Infatti, lo scorfano è famoso nei mari della Campania, per due suoi tratti caratteristici: è brutto e in più punge.
La sua testa è massiccia e spinosa, ricoperta come il resto del corpo da aculei.
In genere, il suo colore è rosso, ma può assumere anche il rosa, il bruno, o il giallo zolfo, il che lo rende molto “mimetico”, caratteristica che lo scorfano usa per cacciare le sue prede: le aspetta immobile, fino a che esse passino, per poi ghermirle con abile ferocia. Ma perché lo scorfano è così temuto, anche dai ragazzini che si avvicinano alla pesca per la prima volta?
Forse, la paura che ci incute il suo apparire e la conseguente immagine di bruttezza che deriva dal suo corpo tozzo e scuro, sono strettamente collegati alla sua caratteristica saliente di essere “pungente”.
In realtà, le spine dei raggi della pinna dorsale sono collegate a ghiandole velenifere che rendono assai dolorosa la puntura, al punto da poter causare mancamenti.
Urge in questi casi, come elemento di “pronto soccorso”, pulire e disinfettare bene la parte interessata, e poi immergerla per almeno un’ora in acqua molto calda, perché è stato dimostrato che il veleno contenuto nelle spine è “termolabile”, cioè va’ via col calore.

Ma come sono belli… questi brutti scorfani…, ennesimo miracolo della natura…, ennesima dimostrazione della varietà e della bellezza delle creature marine…
E, a proposito di miracolo della natura, gli scorfani si riproducono da maggio ad agosto: l’amore che trionfa nei fondali marini, nel periodo più caldo dell’anno, quando il sole bacia il mare….

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