Aenaria, dal latino “aenum” che significa “metallo”, era una cittadella romana esistita dal IV secolo a.C. fino al 130-150 d.C. ed era un centro industriale dove si lavorava il metallo (piombo, ferro, rame) e l’argilla Si trovava nello specchio d’acqua chiuso tra il Castello Aragonese e gli scogli di S. Anna. Oggi questa cittadella è sommersa dal mare ad una profondità di circa 9 metri, inabissata improvvisamente a causa di una eruzione vulcanica o di un terremoto.
La scoperta di Aenaria si deve a due subacquei Pierino Boffelli e Rosario D’Ambra nel settembre del 1972. Nel corso di una immersione trovarono un pezzo di galena, il minerale dal quale si ricava il piombo e due lingotti di piombo di circa 36 Kg. Con la scritta CN-ATELLI-F-MISERINI cioè Cneo Atello e Cneo figlio della famiglia dei Misurini che dovevano essere i proprietari dell’antica officina dove veniva lavorato il piombo. Per la sua posizione strategica nel Mediterraneo, l’isola era infatti uno dei punti focali per gli scambi commerciali e culturali nelle varie epoche storiche. Boffelli e D’Ambra trovarono anche dei muri costruiti con il tipico sistema romano conosciuto come “opus reticulatum”.
Ma come scomparve Aenaria e perché?
Don Pietro Monti, il prete-archeologo che fu uno dei primi a studiare Aenaria, nel suo libro “Ischia, archeologia e storia” dice che “la causa della distruzione e della immersione della cittadella andrebbe assegnata all’eruzione del Montagnone – Maschiatta, che fu accompagnata da forti terremoti ed assestamenti vulcano-tettonici nel settore nord-occidentale di Ischia”.
Purtroppo, dopo l’euforia iniziale per la scoperta, il sito archeologico è stato dimenticato per decenni. Soltanto negli ultimi tempi archeologi e scienziati si stanno interessando nuovamente all’isola sommersa, cercando di riportare alla luce i tesori ed i misteri dell’Aenaria. Per i curiosi che sono interessati ad ammirare i resti sul fondale di Ischia vengono organizzate, specialmente nel periodo estivo, visite guidate a bordo di barche dal fondo trasparente per poter spiare questi unici e dimenticati resti romani.
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