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Il mistero delle tartarughe che vengono a morire nel golfo di Napoli

da Davide De Stefano
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– A cura di Anna Cozolino

In questi giorni sono state eseguite due autopsie su altrettante Caretta-Caretta, ritrovate morte sulle coste di Castellammare di Stabia, dopo una lunga navigazione in chissà quali mari, morte in acqua e trascinate dalle onde.

Altri cinque esemplari senza vita sono stati recuperati in questi stessi ultimi giorni lungo il litorale flegreo. Sono già stati conservati a basse temperature per evitare il deterioramento solitamente molto rapido, poi anch’essi, saranno sottoposti a esami necroscopici, chimici e biologici. La normativa è ormai rigorosa: capitanerie e Asl hanno il dovere di provvedere alla rimozione di tutti gli esemplari ritrovati. Quelli feriti, devono essere portati alla stazione zoologica Dohrn invece, quelli ormai morti, allo Zooprofilattico. I due istituti di ricerca di Portici, al lavoro in stretta sinergia.
Frammenti di plastiche, virus e batteri. Ma anche l’afflusso in mare delle acque dei fiumi e dei laghi, quelle stesse acque dove muoiono asfissiati pesci e alghe. Proprio come nel caso dei laghi Miseno e Averno, per esempio. Fabio De Felice, il veterinario che all’istituto zooprofilattico di Portici, con la sua équipe esegue gli esami necroscopici sugli animali marini e di acqua dolce, ed hanno trovato agenti patogeni  ritenuti responsabili di un calo delle difese immunitarie e quindi di una serie di infezioni. Studi destinati a svelare non soltanto la salute degli organismi marini e perciò del mare, ma anche per capire quali malattie possono essere trasferite all’uomo.
Ma cosa provoca la morte delle tartarughe?
Le microplastiche per esempio, che provocano problemi all’intestino. La «qualità» dei molluschi che ingeriscono; i metalli che immagazzinano. Anche se, dobbiamo dire, che nessuna di queste cause al momento sembra essere il responsabile della morte delle tartarughe.
Anche la presenza di metalli pesanti non sembra esserne il motivo principale. Sono state trovate concentrazioni di piombo per esempio, ma non si può dire, ancora, con certezza se le Caretta-Caretta stia morendo esclusivamente per questa ragione e nemmeno quante realmente stiano rimanendo vittime del loro stesso habitat. Di certo, alcuni esemplari hanno rischiato di morire anche a causa di ferite da eliche di barche, ami e lenze. Di recente, proprio al Centro Dohrn di Portici è stato eseguito un intervento chirurgico su una Caretta-Caretta con alcuni metri di lenza attorcigliati all’intestino.
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