É un animale vorace e predatore; è agilissimo e può catturare anche sugarelli e sgombri. Si riproduce solitamente durante il periodo estivo ad elevata profondità (fino a -3000 m). Nell’apparato riproduttore della femmina è presente un tappo calcareo che blocca l’ovidotto. Le femmine hanno sviluppato un adattamento fisiologico che le consente di aumentare la propria pressione interna per favorire l’espulsione di questo tappo quando si trovano in profondità. Questo però comporta che se una femmina viene allevata in acquario, al momento della riproduzione comincia a gonfiarsi in modo eccessivo fino a giungere alla morte. La zona di riproduzione dei gronghi europei probabilmente situata fra Gibilterra e le Azzorre e da qui le larve si lasciano trasportare alla deriva verso la costa. In Mediterraneo è stata individuata una zona di riproduzione a sud della Sardegna, a 600-800 m di profondità. Sono necessari 2 anni affinché la larva possa trasformarsi in un grongo adulto. Può raggiungere i 3 m di lunghezza e superare i 70 kg di peso, i maschi sono generalmente più piccoli delle femmine. Può diventare aggressivo solo se esageratamente molestato.

Davide De Stefano è attivista presso l’associazione Fondalicampania Aps, occupa il ruolo di Presidente. Fondalicampania fu fondata nel 2014 e si occupa di promozione e tutela dell’ambiente marino e costiero.