-a cura di Giuseppe Volpe-
Gli scogli che lambiscono il mare sono pieni di minuscoli granchi che scappano veloci appena li avviciniamo. Sono così veloci che ormai tutti gli chiamano “granchi corridori”. Visto che non possiamo farlo “al naturale”, osserviamoli con calma mediante i moderni mezzi tecnologici e soffermiamoci su questo animaletto non troppo ricercato a dire il vero per la sua trascurabile commestibilità, soprattutto rispetto al tanto celebrato “fellone”, suo ottimo… parente.
Il nome scientifico di questo granchio è “Pachygrapsus Marmoratus” ed è un crostaceo decapode (cioè ha dieci zampe) ed è diffuso in tutto il mar Mediterraneo, nel mar Morto e nell’Atlantico orientale. Ha un carapace quadrangolare, leggermente convesso. Sul ventre ha colore giallastro, mentre sul dorso appare bruno-violaceo, con delle chiazze particolari che lo fanno apparire simile al marmo (da qui il nome “Marmoratus”). Veramente, andando a spulciare, notiamo che è anche chiamato “gritta”. Ma questo è un dettaglio marginale.
Ha un’aspettativa di vita di 3-4 anni e… durante tutto questo periodo…, si nutre di invertebrati, di detriti organici, insomma, di cosucce di piccole dimensioni sparse sugli scogli o a pochi centimetri di profondità dall’acqua di mare, habitat dove vive solitamente. Si riproduce nel periodo che va’ da luglio ad agosto (forse perciò li vediamo “pullulare” tanto numerosi…). Ma, a proposito, abbiamo saputo di una cosa che dobbiamo riferire, che si riferisce essenzialmente alla muta del carapace e che come vedrete ha a che fare anche con la riproduzione. Ebbene, i maschi approfittano della muta delle femmine per l’accoppiamento (come se le femmine facessero lo spogliarello…); mentre le femmine approfittano della muta dei maschi per cibarsene…! Una ben strana e caotica selezione naturale, a giudicare dalla miriade di granchi che vediamo sugli scogli.
Un’altra caratteristica del granchio corridore che ha colpito la nostra attenzione è che essi corrono sì, ma solo in orizzontale: hanno le zampe predisposte a paia, per questo tipo di movimento, ai lati del carapace. Vengono perciò definiti “decapodi reptanti”.
Hai capito, il granchio corridore? Siamo sicuri che da questo momento lo guarderemo con occhi diversi, più amorevoli e indulgenti.
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