La natura non finisce mai di stupirci: Cosa esclamereste se vi dicessero che un maschio partorisce ?
gli scettici potrebbero pensare che si tratta di una bufala o di una singolare trovata pubblicitaria, ed inveve si tratta della pura realta’,ecco infatti uno degli animali piu’ affascinanti del mondo sommerso, padre premuroso e vorace predatore, l’hippocampus.
La parola hipocampus deriva dal greco “hippo=cavallo” perchè ricorda un cavallo, e “kampe=bruco” per via degli anelli che compongono il suo corpo, a forma di bruco.
Piu’ comunemente conosciuto come Cavalluccio Marino, questo simpatico animaletto ha un carattere molto schivo, esso infatti vive la maggior parte del tempo da solo, incontrandosi con i propri simili esclusivamente per riprodursi.
Vive in media dai 4 ai 5 anni e puo’ raggiungere i 15 cm di lunghezza.
A dispetto della suo forma docile l’hippocampus è un vorace predatore, si nutre di zooplacton piccoli pesci, larve e crostacei.
Il suo habitat naturale sono le praterie di poseidonia, dove trova riparo grazie alle tecniche di mimetismo.
Hippocampus maschio partorisce |
Una delle caratteristiche curiose che alimeta la popolarita’ dell’hippocampus è la fase riproduttiva: dopo un lungo corteggiamento la femmina depone le uova nel ventre del maschio, il quale le tiene in una sacca incubatrice (una specie di marsupio), e dopo un mese dalla fecondazione e lui stesso a partorire i piccoli “cavallucci”, si stima che soltanto 1% dei piccoli raggiungera’ l’eta’ adulta.
Questa caratteristica fa dell’hippocampus un animale speciale, incrementandone il fascino.
Purtroppo negli ultimi anni la presenza del cavalluccio marino nei nostri mari sta diminuendo, la triste notizia è da attribuirsi al tasso di inquinamento delle acque costiere, Habitat preferito dell’hippocampus, la fragilita’ del suo corpo e le scarse difese, rendende il nostro “piccolo amico” una razza in pericolo di estinzione.
Ci auguriamo che nei prossimi anni si intraprendano politiche eco-compatibili, altrimenti molte specie animali apparteneti al “mondo sommerso” potrebbero scomparire, nel frattempo ogni uno di Noi puo’ compiere la sua parte, imparando a rispettare la natura essa c e ne sara’ grata, cosi anche il mare e i suoi abitanti potranno continuare a raccontare le loro fantastiche storie.
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