Home In Evidenza Gaiola maledetta, è scontro fra comitati e Gaiola ONLUS. Critiche sulle restrizioni

Gaiola maledetta, è scontro fra comitati e Gaiola ONLUS. Critiche sulle restrizioni

da Davide De Stefano
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Domani giorno 3 luglio 2020 la zona B della Gaiola riapre al pubblico con orai da rispettare e obbligo della prenotazione. Intanto alcun comitati cittadini insorgono e chiedono la riapertura della zona A.

La Gaiola o anticamente chiamata Euplea, in onore alla dea Venere Euplea protettrice dei naviganti, è una delle isole minori del Golfo di Napoli e rappresenta un importante luogo di interesse storico culturale.

La misticità dell’isola scaturisce nel cuore dei visitatori una profonda sensazione di rispetto e ammirazione, il fascino misterioso dell’isola stimola il nascere di  leggende popolari che prendono spunto da fatti realmente accaduti.

Fu originariamente un Tempio Romano dedicato alla dea Euplea, poi residenza Patrizia, da allora ad oggi sono numerosi i racconti collegati all’isola, molti dei quali hanno avuto un epilogo tragico. Delitti efferati, misteriosi suicidi, trame degne di una serie di romanzi gialli, hanno tormentato la vita dei proprietari della dimora della Gaiola nel corso dei secoli.

Dall’anno  2002, la Gaiola è una Area Marina protetta gestita dalla CSI Gaiola O.N.L.O.S.

Ma la Gaiola è davvero un luogo maledetto? 

Il luogo è molto frequentato dai cittadini Napoletani e rappresenta un importante risorsa naturale. Numerose sono le persone che ogni anno trascorrono le vacanze lungo le spiagge e la scogliera è presa d’assalto dai turisti.

L’area è divisa in due zone distinte per categoria: Zona A riserva riserva integrale, interdetta a tutte le attività che possono arrecare danno all’ambiente marino e zona B dedicata alla libera fruizione degli spazi ma con limitazioni per la pesca e il transito di imbarcazioni.

La regolamentazione delle Aree Marine Protette (AMP) , sono stabilite dal Decreto Ministeriale n. 979 del 1982 e n. 394 del 1991 , a cura del Ministero del’Ambiente

Per rispondere alla domanda in testa al paragrafo, bisogna cominciare ad analizzare con doverosa accuratezza la situazione che si è venuta a creare a seguito dei provvedimenti intrapresi dalla Gaiola ONLUS, con lo scopo di garantire, a loro dire, la corretta gestione degli spazzi demaniali di competenza dell’AMP Gaiola.

Attualmente la Gaiola ONLUS ha divulgato un comunicato sulla pagina Facebook ufficiale, dove si stabiliscono le regole di accesso alla Zona B della Gaiola e le modalità di prenotazione.

Non è ancora chiaro con quali modalità si possa accedere alla Zona A del parco.

Gli abituali frequentatori della Gaiola si schierano contro gli affidatari dell’AMP, Gaiola ONLUS

Le restrizioni e limitazioni di questi spazi demaniali, hanno istillato un forte risentimento fra la popolazione che attraverso una petizione popolare mirano alla libera fruizione delle zone A e B della Gaiola.

“Napoli è una città nota per la sua straordinaria bellezza” recita la petizione “la Gaiola rappresenta uno dei pochissimi accessi pubblici al mare Il Covid ha certamente peggiorato la situazione, In un momento come questo è ancora più necessario che si creino nuovi spazi fruibili per tutti” poi continua “chiediamo che ‘area marina protetta della Gaiola sia accessibile a tutti , sia nella zona B che nella zona A.”

La petizione è stata lanciata dal gruppo Facebook denominato “Gaiola Bene Comune di Napoli” , ad ora, ha già raccolto 252 firme in poche ore.

Fra i timori dei firmatari incombe la convinzione  che la zona A della Gaiola, con la scusa del COVID , possa in realtà diventare una residenza privata ad uso e consumo esclusivo degli attuali affidatari.

Il direttore del MANN Paolo Giulierini e del Parco Campi Flegrei Fabio Pagano, appoggiano la Gaiola ONLUS

A sostegno dei provvedimenti imposti dalla Gaiola ONLUS, si schiera invece il direttore del MANN di Napoli. Paolo Giulierini e il direttore archeologico dei Campi Flegreo, Fabio Pagano.

“A Napoli esiste un luogo delle cultura unico al mondo, probabilmente la perfetta sintesi fra storia e natura” dichiara Giuliettini al giornale Il Mattino “Sosteniamo quindi la Gaiola ONLUS nella quotidiana lotta di salvaguardia di questo straordinario tesoro” .

La Gaiola ONLUS dal suo canto, ha ringraziato pubblicamente il direttore Guglielmini e ha poi creato una pagina Google per la sottoscrizione di una lettera on line a sostegno della battaglia 

Corsi e ricorsi storici, petizioni popolari diverse opinioni e svariati capovolgimenti di fronte, fanno ancora oggi della Gaiola un posto ricco di contraddizioni e trame romanzesche.

In definitiva sono due gli schieramenti opposti che differenziano la loro battaglia sulla base di differenti approcci concettuali; da un lato il popolo Partenopeo che vorrebbe la Gaiola Libera da restrizioni di ogni sorta, dall’altro lato  si nota invece una profonda convinzione che l’unico strumento efficace per  difendere la Gaiola, sia  l’utilizzo di forti misure restrittive.

I due “schieramenti” sono fortemente motivati e la battaglia è appena cominciata, l’esito è tutt’altro che scontato. Seguiranno aggiornamenti.

Alcune considerazioni 

La libera fruizioni degli spazi demaniali è un principio regolato dall’art. 822 del Codice Civile. Sui beni demaniali si esercita l’uso pubblico, cioè la collettività ne può’ godere direttamente . La proprietà demaniale non è un diritto inalienabile e non può formare oggetto di diritti votati da terzi(art.823 CODICE CIVILE).

Per il bene di tutti, ci auguriamo che questa antipatica battaglia possa presto concludersi con un riavvicinamento fra i due schieramenti, un compromesso  capace di garantire la giusta misura di controllo,  che sei grazia di sicurezza sia per i cittadini che per la salute del mare e della costa.

La Gaiola va preservata e quindi c’è bisogno di personale esperto come l’associazione Gaiola ONLUS, che negli anni passati ha dimostrato di essere in grado di garantire i servizi necessari a tale scopo, tali misure pero’ non devono essere il pretesto per una sorta di “privatizzazione di alcune aree”, ad uso esclusivo di pochi eletti.

Controllo non vuol dire chiusura o inibizione. Ci auguriamo pertanto che si possa addivenire al più presto al un giusto compromesso, soluzione ideale per tutti.

Per chiarimenti o dichiarazioni ufficiali rimaniamo a vostra completa disposizione al seguente indirizzo mail: fondalicampania@gmail.com

 

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1 commento

Ma gi 13/02/2021 - 10:34

AMP dovrebbe significare Area Marina Protetta, invece e’ diventato sinonimo di Area Marina Privata. Il CSI Gaiola Onlus si e’ di fatto trasformato in un soggetto monopolista dell’area.

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