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G20: Filtra ottimismo, leader del pianeta verso un nuovo accordo per ridurre le emissioni di CO2

da Davide De Stefano
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In queste ore i governi del mondo si sono riuniti per discutere delle misure economiche da adottare per ridurre le emissioni di anidride carbonica nell’ambiente. Cina, India  e Russia  chiedono scadenze meno stringenti.

Lo scopo dell’incontri rimane quello di programmare azioni in grado di frenare il riscaldamento medio della temperatura terrestre . I principali leader del pianeta sembrano motivati ad intraprendere operazioni di transizione ecologica , tuttavia raggiungere le zero emissioni entro il 2050 , appare ancora un traguardo inverosimile.

Il Ministro Mario Draghi , ha dichiarato: “Le decisioni che prenderemo adesso avranno un impatto diretto sul successivo incontro che si terrà a Glasgow , la crisi climatica minaccia il nostro futuro. Con lo scioglimento dei ghiacciai, l’innalzamento dei mari e le conseguenze catastrofiche di questi fenomeni, abbiamo solo due trade da percorrere: o agiamo subito ora o ce ne pentiremo in futuro” continua Draghi “con l’accordo di Parigi ci eravamo impegnati ad agire uniti per risolvere il problema ma da allora ad oggi non è cambiato molto. La lotta al cambiamento climatico, coinvolge il mondo intero. Abbiamo la responsabilità di mostrare leadership e assumerci la responsabilità di agire uniti adesso.”

Russia , Cina e India chiedono di frenare le ambizioni in quanto non ritengono possibile giungere ad emissioni zero entro il 2050. Le misure da adottare sarebbero ostacolerebbero le loro ambizioni di crescita.

Draghi ha ribadito che bisogna ascoltare la scienza ed invita i governi a migrare verso fonti di energia alternative al carbon fossile.

“Questa transizione richiede uno sforzo significativo e i governi devono essere pronti a sostenere i propri cittadini e le imprese attraverso di essa, ma offre anche opportunità per stimolare la crescita, creare posti di lavoro e ridurre le disuguaglianze.”

Mosca e Pechino producono da sole il 50% dell’acciaio mondiale, è difficile ipotizzare una drastica diminuzione di CO2 in tempi brevi, i governi del mondo hanno provato a comprendere le loro ragioni e per questo pare che ci siano segnali di intesa, bisogna solo allineare gli interessi e renderli concreti”.

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