Home Tutela Ambientale ESCLUSIVA Fondalicampania – Nisida, Mauro viene salvato dalla plastica, il racconto di Enpa Salerno

ESCLUSIVA Fondalicampania – Nisida, Mauro viene salvato dalla plastica, il racconto di Enpa Salerno

da Simone Cerciello
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Mauro, questo è il nome della tartaruga Caretta caretta salvata ieri nelle acque di Nisida, lungo la costa flegrea del goFlo di Napoli. A sollevare i sospetti di alcuni pescatori locali, sul suo stato di salute, è stato l’atipico atteggiamento della testuggine stessa, la quale, con l’aiuto dei volontari di Enpa Salerno e Lipu Caserta, è stata poi prontamente recuperata, previa segnalazione alla Guardia Costiera e alla Stazione Zoologica Anton Dohrn, dove è tutt’ora sottoposta alle cure del caso. Per far chiarezza su quanto accaduto abbiamo deciso di confrontarci con Leda Tonziello, volontaria dell’Enpa Salerno.

Il chiarimento di Enpa Salerno sul salvataggio

Cosa si è notato nel comportamento della tartaruga?

“La tartaruga era a galla e nel momento in cui la barca si è avvicinata, piuttosto che immergersi, è rimasta a galla. Già questo è sintomo di qualche problematica da approfondire”.

Chi ha effettuato il salvataggio?

“Il salvataggio di Mauro è stato effettuato da un peschereccio appartenente alla Cooperativa C. Salvatore, che l’ha poi consegnata a noi a Nisida”.

Qual è il quadro clinico di Mauro?

“Quando l’abbiamo recuperata era immobile, non dava segnali. Ora invece è in vasca e la situazione sembra più stabile”.

Come si può intervenire intervenire in casi come questi?

“Nel caso ci si dovesse imbattere in casi simili, la cosa fondamentale è, innanzitutto, non andare a tagliare gli oggetti che le impediscono i movimenti. Sarà infatti la Stazione Zoologica Anton Dohrn a provvedere eventualmente alla liberazione, graduale, in modo tale da evitare che, in caso di ostruzioni prolungate del flusso sanguigno, una riapertura repentina possa aggravare lo stato di salute dell’animale”.

Ma cosa succede quando ingeriscono plastica?

“L’ingestione di plastica può creare un senso di sazietà apparente e spesso queste problematiche insorgono a seguito dell’utilizzo di strascicanti, ossia sistemi di pesca che non sono selettivi, ma bensì portano a catture ‘accidentali’ di cetacei, tartarughe e grossi pesci predatori, come gli squali”.

Perché non riusciva ad immergersi? E come verrà reintrodotta nel suo habitat?

“Le cause potrebbero essere molteplici. Spesso è per la plastica stessa, per la presenza di problemi polmonari o per difficoltà causate dalla parassitosi. La reintroduzione infine potrà avere due diverse modalità: la prima potrebbe essere in spiaggia, con un evento pubblico, mentre l’alternativa sarà quella di rilasciarla dalla barca, a largo”.

Le foto di Mauro e del recupero:

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