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Effetti dell’inquinamento sulla comunità biologica

da Davide De Stefano
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Abbiamo visto in queste ultime settimane quali sono le forme di inquinamento marino più comuni; vediamo adesso gli effetti che questi hanno sulle comunità bentoniche.
La degradazione batterica della materia organica oltre all’anidride carbonica e all’acqua, libera, in presenza di ossigeno, nitrati e fosfati, composti organici dell’azoto e del fosforo, indispensabili alla crescita dei vegetali. L’arricchimento dei sali nutritizi nelle acque determina un conseguente sviluppo della vegetazione.
Se tale arricchimento è eccessivo, in rapporto alla disponibilità del corpo ricevente, si hanno fenomeni di anossia con entrata in funzione di batteri anaerobi e quindi produzione di ammoniaca, nitriti, idrogeno solforato con conseguente scomparsa o grave danno alla comunità biologica. L’eccessivo aumento di nutrienti può causare il fenomeno delle cosiddette maree rosse che consiste in una massiccia proliferazione di alghe unicellulari. Alcune specie di queste alche contengono biotossine liposolubili e idrosolubili, fra cui la saxitossina, che si accumula nei tessuti dei bivalvi; questi, insensibili al veleno, diventano però un pericoloso veicolo di avvelenamento per l’uomo.
Le conseguenze di un inquinamento da petrolio sulle comunità marine nel loro complesso appaiono0 con grande rilievo solo in caso massicci sversamenti. I più sensibili a tale inquinamento risultano, in ordine decrescente, echinodermi, anfipodi, isopodi e turbellari; molluschi bivalvi e gasteropodi, infine policheti e nematodi (che sono i più resistenti) Più gravi sono le conseguenze se, per l disperdere il petrolio, vengono utilizzati i detergenti,.
Per quanto riguarda i composti organo-alogenati, questi invece sono davvero dannosi. La produzione primaria tende a diminuire in conseguenza di un graduale aumento della concentrazione di DDT e di PCB nelle acque. Questi ultimi risultano assai più tossici e già alla concentrazione di 1mg/litro la produzione di fitoplancton è dimezzata. Anche pesci, molluschi e crostacei sono molto sensibili. Negli uccelli e nei mammiferi questi interferiscono sulla riproduzione perché, stimolando l’attività enzimatica del fegato, mantengono ad alti livelli le sue attività metaboliche con conseguente degradazione degli ormoni sessuali. Il DDT agisce anche sul metabolismo del calcio, quindi le poche uova prodotte presentano gusci sottili e fragili.
Per quanto riguarda i metalli pesanti: – il mercurio ha effetti tossici largamente provati per l’uomo; gli effetti tossici del cadmio invece sono ancora contrastanti; l’effetto tossico del rame sugli organismi è notevole, così come per il cromo, che provoca ulcere. Per quanto riguarda il piombo gli effetti sono negativi sull’uomo, ma alcuni organismi mostrano notevole tolleranza, come i mitili, che riescono a isolare questo inquinante sotto forma di granuli metallici.
Gli effetti delle radiazioni non sono valutabili a breve termine, perchè questi si mostrano col tempo.
Infine per quanto riguarda gli scarichi, in questo caso gli effetti sono molteplici: la variazione di salinità, di temperatura, di penetrazione della luce ecc… determinano un mutamento vero e proprio delle comunità originarie oppure un cambio di popolazioni, poiché vengono soppiantate da organismi più resistenti. Ma perdere le popolazioni originarie significa perdere a volte organismi endemici (cioè tipici) con conseguente gravissima +perdita della biodiversità.

a cura di Martina Di Vincenzo
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