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Dall’Università di Bologna un progetto per monitorare biodiversità

da Davide De Stefano
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a cura di Anna Cozzolino

Nel monitoraggio della biodiversità e della salute del Mediterraneo, chiunque può diventare “Sentinelle del Mare”. Non serve avere particolari competenze scientifiche e bastano pochi minuti: al termine dell’immersione, questi amanti del mare compilano una scheda, indicando la presenza e abbondanza delle specie marine incontrate avendo a disposizione delle immagini per riconoscerle.
E’ un progetto ideato dal Laboratorio di Biologia Marina e Pesca di Fano e Marine Science Group dell’Università di Bologna lanciato nel marzo scorso per monitorare e tutelare le specie animali e vegetali del Mar Mediterraneo coinvolgendo appassionati di immersioni, o semplicemente chi fa snorkeling. In pratica, questi amanti del mare, al termine dell’immersione, compilano una scheda, indicando la presenza e abbondanza delle specie marine incontrate avendo a disposizione delle immagini per riconoscerle. Questo progetto ha come vantaggi la raccolta di un’elevata quantità di dati in tempi brevi, con costi ridotti, favorendo, inoltre, l’educazione ambientale dei partecipanti. Le schede compilate, inviate all’Università di Bologna, vengono elaborate dai ricercatori. I risultati ottenuti, confrontati con quelli di un precedente monitoraggio (Sub per l’Ambiente) svolto tra il 2002 e il 2005, permetteranno di verificare l’attuale stato di salute del Mar Mediterraneo.
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