Grande è stato il mio stupore, quando ho saputo che Giacomino, provetto sub, non ha mai visto la “Baia sommersa”.”ma come”, gli ho detto:tu,le immersioni le bellezze dei fondali marini e tutte le cose che vai cianciando, e non hai mai visto Baia sommersa?”.(clicca mi piace e continua a leggere…)
Effettivamente è rimasto ammutolito come se fosse sinceramente dispiaciuto.Allora io ho affondato la lama nella ferita:
“Esiste anche la bellezza dei fondali marini archeologgici, non solo quella che tu … decimando granchi, molluschi e pesci, come se il mare, per te, costituisse una sorta di supermercato!”
Cosi il discorso è caduto,come fra noi due spesso accade, sulle enormi risorse naturali che abbiamo in Italia e che noi stessi per primi non valorizziamo.Accade che noi Italiani, stavo per scrivere italioti, ci fermiamo in “superfice”, e non arriviamo a pensare(perche ci costa una certa fatica…) che nel profondo delle cose spesso si cela, oltrechè la bellezza, do cui oggi tanto si parla, sopratutto l’importanza della realtà.E’ vero, per carità, che abbiamo un patrimonio archologico visibile inestimabile, ma è altrettanto vero che quello che ci rendono i nostri fondali marini non deve limitarsi a quellle esposizioni, pur necessarie, per attrarre turisti: deve servirci a “guardare con occhi diversi” quello che non puo’ emergere, ma che pure giace li’, testimonianza di una storia che è anche la nostra.
Poi mentre illustravo a Giacomino l’organizzazione del “Parco archeologico sommerso di Baia”, ho avuto l’impressione di fare della pubblicità.Non era evidentemente, questo il mio scopo.Ma tanto è bastato, affinche io mi astenessi dal continuare.Pero’, guardando le foto:non vi viene voglia di andarci?
Articolo di Prof. Peppe Volpe
fondalicampania.com invita gli utenti a non rilasciare commenti offensivi Grazie.