La recente approvazione della legge sull’autonomia differenziata ha suscitato diverse preoccupazioni tra le associazioni ambientaliste e gli esperti. Uno dei principali timori è che la parcellizzazione delle tutele ambientali possa compromettere la sostenibilità a lungo termine del nostro Paese.
La tutela dell’ambiente è un principio fondamentale della Costituzione italiana. La procedura seguita per il trasferimento di queste competenze alle Regioni non è stata però distinta dalle altre materie. Ciò rischia di indebolire la protezione ambientale e di creare disparità territoriali.
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I cittadini non potranno godere degli stessi diritti ambientali
Le Regioni, infatti, potrebbero prendere scelte differenti su questioni cruciali come i controlli ambientali, le politiche energetiche e la mobilità sostenibile, creando disparità tra regione e regione. Ciò significa che non tutti i cittadini avranno gli stessi diritti ambientali, compromettendo l’equità e l’uniformità della tutela ambientale a livello nazionale.
Inoltre, l’assenza di un adeguato coordinamento e controllo da parte dello Stato centrale potrebbe portare a scelte incoerenti e disomogenee sulla tutela dell’ambiente e dell’ecosistema. Questo rischia di indebolire la protezione ambientale complessiva e di compromettere la sostenibilità a lungo termine.
I LEP sono inadeguati per garantire equilibrio dell’ecosistema
I Livelli Essenziali di Prestazioni (LEP) proposti dal governo per la tutela ambientale sono ritenuti inadeguati, incompleti e impossibili da applicare, soprattutto per quanto riguarda la tutela della biodiversità. Ciò potrebbe portare a una tutela ambientale insufficiente e disomogenea tra le regioni.
La parcellizzazione delle tutele ambientali potrebbe portare a un complessivo peggioramento della protezione dell’ambiente e della biodiversità, in un contesto di emergenza climatica che richiede invece risposte omogenee su tutto il territorio.
In sintesi, l’autonomia differenziata rischia di compromettere gravemente la sostenibilità a lungo termine, creando disparità territoriali, mancanza di coordinamento e tutele ambientali inadeguate e disomogenee. È quindi fondamentale che lo Stato centrale mantenga un ruolo attivo nella tutela dell’ambiente e dell’ecosistema, garantendo una protezione uniforme e coerente su tutto il territorio nazionale.