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Sapete dove si trova il Mare dei Sargassi?
Ora invece sapete dirmi dove nel mondo è possibile trovare il nostro amato “capitone”?
È una specie diffusa nelle acque dolci, salmastre e marine dell’Atlantico e del mar Mediterraneo e suoi tributari, dall’Islanda al Senegal. È meno comune nel mar Nero e nei suoi tributari (tra cui il Danubio). In genere popola ambienti a corrente debole o assente ma non si può escludere di trovarla in acque anche molto mosse. I maschi stazionano spesso in acque salmastre senza risalire i fiumi come invece fanno regolarmente le femmine.
Adesso che sapete del mar dei Sargassi e della sua presenza nel mondo tenetevi forte, arriva una curiosità che ha dell’incredibile!
Alla schiusa dell’uovo il giovane (che ha una caratteristica forma fogliforme e che prende il nome di leptocefalo) fa il medesimo percorso fatto dalla madre per tornare in Europa nell’esatto luogo da dove essa proveniva[senza fonte], impiegando circa 3 anni per effettuare tutto il viaggio ed arrivando allo stadio di “ceca”.
Questo è quello che si dice un esemplare incredibile ed eccezionale!
Ora che ne avete compreso l’unicità vorrei ricordarvi l’aspetto triste.
L’anguilla è registrata come “In pericolo critico” dalla Lista Rossa IUCN, che è il gradino
immediatamente precedente l’estinzione. Non si dimentichi che, a causa del peculiare ciclo riproduttivo, questa specie non è allevabile in cattività per ripopolamenti se non catturando i giovanili al loro ritorno dalla migrazione. Le principali cause della rarefazione non stanno nell’inquinamento (a cui l’anguilla è poco sensibile) ma nell’eccessivo sforzo di pesca, sia degli adulti che del novellame a scopo di ripopolamento delle valli da pesca.
Mi pare abbastanza inutile dirvi che bisognerebbe aprire una riflessione o che bisognerebbe denunciare di più certi tipi di abuso, proprio riferendomi a questi periodi di festa (a volte poco controllata). Lo sappiamo lo sanno tutti.
Quello che possiamo fare noi è portare consapevolezza e amore per delle creature infinitamente straordinarie. Ognuna ha una qualche caratteristica unica e irripetibile. Così che magari noi ci ridensioniamo nel nostro uomo-centrismo e magari la smettiamo di pensare che il mare è come un paniere a disposizione dell’uomo che ne fa ciò che vuole, ma è un luogo di altra vita ugualmente degna come la nostra.
Buon Natale da Fondalicampania