Il progetto di raddoppio degli scarichi fognari nella Zona Speciale di Conservazione (ZSC) Gaiola-Nisida è stato recentemente approvato dalla Commissione Tecnica PNRR-PNIEC. Incaricata di esprimere il parere conclusivo sulla procedura di Valutazione di Impatto Ambientale e Incidenza Ambientale relativa al PRARU Bagnoli. Questo intervento prevede l’aumento della portata del collettore fognario ASA e l’apertura di nuovi scarichi di bypass in mare all’interno della ZSC “Fondali marini di Gaiola e Nisida”.
Le preoccupazioni di cittadini ed istituzioni
La decisione ha suscitato forti preoccupazioni tra ambientalisti, ricercatori e cittadini. Il Parco Sommerso di Gaiola ha espresso parere negativo attraverso due dettagliate relazioni tecniche, evidenziando i potenziali rischi per l’ecosistema marino. Inoltre, sono pervenute 88 osservazioni contrarie da parte del mondo accademico, culturale e associativo, che hanno partecipato all’avviso pubblico del Ministero dell’Ambiente e della Sicurezza Energetica (MASE) nel luglio scorso. Parallelamente, il Coordinamento Tutela Mare, composto da 15 associazioni territoriali, ha raccolto oltre 8.000 firme per fermare il progetto.
La principale preoccupazione riguarda l’impatto ambientale dell’opera. Il progetto prevede il raddoppio degli scarichi sulla linea di costa tra l’Isola di Nisida e il Parco della Gaiola. Aumentando la portata massima dagli attuali 100 m³/s a 206 m³/s, con la realizzazione di nuovi scarichi sui fondali in prossimità di banchi di coralligeno che ospitano specie protette. Questa area è riconosciuta per la sua biodiversità e ospita habitat marini di rilevanza, come la Posidonia oceanica, protetta dalla Direttiva Habitat e dalla Convenzione di Barcellona.
Critiche sono state mosse anche riguardo alla gestione del progetto. Secondo gli oppositori, il PRARU di Bagnoli rappresentava un’opportunità per risolvere le problematiche storiche del mare di Napoli attraverso interventi strutturali lungimiranti. Tuttavia, la scelta di convogliare gli scarichi di piena dell’intero bacino idrografico occidentale di Napoli proprio all’interno della ZSC Gaiola-Nisida è vista come una decisione anacronistica e dannosa.
Speranze riposte nel futuro
Nonostante le numerose opposizioni e le preoccupazioni espresse, la Commissione Tecnica PNRR-PNIEC ha dato parere positivo al progetto. Questo ha sollevato interrogativi sul bilanciamento tra esigenze di sviluppo infrastrutturale e tutela ambientale, soprattutto in aree di elevato valore ecologico e culturale. La comunità locale e le associazioni ambientaliste continuano a monitorare la situazione. Auspicando che vengano adottate soluzioni alternative che possano conciliare lo sviluppo urbano con la salvaguardia dell’ambiente e della biodiversità.