L’hanno ribattezza microalga “super clone”. Già, perché la diatomea pseudo-nitzschia multistriata, presente nel golfo di Napoli, ha rivelato ai ricercatori della Stazione zoologica Anton Dohrn una caratteristica assai significativa: in un dato periodo di tempo si è moltiplicata a dismisura e i nuovi individui hanno lo stesso corredo genetico. Identico. Come se tutt’a un tratto le diatomee avessero deciso di duplicarsi, annullando le differenze tra i singoli esemplari.
Cosa aveva indotto la diatomea a una dinamica così prossima alla clonazione e alla conservazione degli stessi geni? E’ questo l’interrogativo attorno al quale orbita lo studio dei ricercatori napoletani. Certo è che, come sottolinea Domenico D’Alelio, altro post-doc del progetto, “il succedersi di intense, per quanto rare, ‘espansioni clonali’ sembra essere una modalità di evoluzione comune a tutti gli organismi unicellulari, come ad esempio i batteri patogeni (ma anche i virus e i protozoi associati ad alcune malattie); questi trascorrono lunghi periodi in cui sono rari nell’ambiente, fino a quando poche varietà genetiche non esplodono demograficamente in un ambiente particolarmente favorevole, come un ospite da infettare”.