E’ del tutto naturale, d’estate, andare al mare per l’intera giornata e quindi mangiare con una certa fretta, perché distratti dalla volontà di restare più a lungo in piena libertà nel luogo dove vorremmo magari vivere per sempre. Tuttavia, è bene prendere qualche precauzione, che non servirà a scongiurare del tutto i pericoli dell’alimentazione tipicamente moderna, soggetta a molte variabili indipendenti (fuori cioè dal controllo anche dei sistemi igienici più avveduti), ma almeno avremo la consolazione che abbiamo cercato di limitare i danni.
Cominciamo con le bibite. Arrivare sul posto già accaldati e col desiderio di refrigerarsi la gola è comune a tutti i bagnanti, però sono da evitare le bibite ghiacciate, perché il brusco abbassamento della temperatura dello stomaco può dare disturbi, anche di gravi entità. La bevanda ideale deve essere fresca, non fredda, con una temperatura oscillante tra gli 8 e i 10 gradi. Oppure, acquistare le bibite, lasciarle sul tavolo e cominciare a mangiare, nel mentre esse passino a temperature più “consone” per l’apparato digerente.
Ma al mare si va’ soprattutto per mangiare del pesce, dove si hanno ottime possibilità di consumarne di fresco. Di solito, ci si butta subito sui frutti di mare, “addentandoli avidamente” soprattutto da crudi, nella convinzione di assaporare il vero sapore del mare. Però, purtroppo, è sempre meglio cuocerli, i frutti di mare: essi sono un formidabile veicolo di microrganismi in grado di abbattere elefanti, figuriamoci esseri umani con fisici aventi sistemi immunitari “discutibili”. Meglio cotti, dunque: la bollitura neutralizza i potenziali pericoli dei microrganismi. E non si creda che innaffiando copiosamente i frutti di mare con del limone, li si distrugga, perché questo è solo un espediente consigliato, che aiuta, ma che non risolve la situazione (sarebbe troppo bello…).
A proposito di pesce, merita un posto di rilievo la celeberrima “frittura di pesce”, pietanza regina per ogni vacanziere di mare. Pensate di andare al mare e di non mangiare la frittura di pesce? Ma anche qui si annidano i pericoli. Non per fare cattiva pubblicità, ma spesso nei ristoranti si usano gli oli per più fritture e ciò determina un “prodotto finito” non di qualità, evidentemente. Si può porre rimedio (senza la frittura di pesce non si può stare…), consumando il fritto, per esempio nel periodo della vacanza al mare, solo qualche volta, saltuariamente.
Anche i tramezzini, i panini, assumono d’estate una valenza molto importante, quasi irrinunciabile. Ebbene, essi vanno consumati con analoga circospezione, specialmente se acquistati nei grill: è meglio verificare se l’igiene dei prodotti è garantita da confezioni sigillate: con le temperature elevate, i batteri potenzialmente presenti soprattutto nei vari tipi di salse trovano la coltura adatta per la loro proliferazione. Se ne consiglia quindi l’uso di quelli conservati nelle vetrinette (il vetro è un ottimo isolante), che spesso, se non sempre, sono refrigerate.
E il gelato? Mare o non mare stiamo parlando di estate. Ottima soluzione, fresca e corroborante. Da evitare, o comunque da fare molta attenzione, a quelli proposti dal simpatico omino con l’altrettanto simpatico mezzo a tre ruote: acquistare i prodotti dai venditori ambulanti fa’ tanto “folclore e colore”, ma poi potrebbe subentrare un certo pentimento a causa della non eccellente igiene che, a posteriori, potremmo “registrare”.
Detto questo, buona estate a tutti, e… cercate di non ingrassare!