Stare su un molo oppure su una imbarcazione con una canna da pesca oppure ancora tuffarsi con un fucile subacqueo non è solo un semplice passatempo ma è considerato un vero e proprio sport.
Uno sport che è una vera e propria sfida con se stessi dove l’ obiettivo non è nutrirsi del pescato ma gioire nella cattura e nel rilascio del pesce e quel momento bellissimo resta soltanto in una foto.
Questa regolamentazione è chiamata ‘ No kill’ , pesca senza uccisione e prevede che il pesce venga rilasciato.
Il ‘catch and release’ invece sono una serie di regole che si adottano per favorire la sopravvivenza del pesce rilasciato affinché subisca quanto meno traumi possibili, come ad esempio usare un solo amo, slamare il pesce velocemente affinché non si stressi, tenerlo in acqua e toccarlo con mani bagnate per evitare uno shock termico ed infine se il pesce è esausto bisogna rianimarlo muovendolo un poco avanti e indietro in acqua facendo così entrare ossigeno nelle branchie e solo quando si è ripreso lo si lascia andare.
Ci sono varie tecniche di pesca sportiva : a spinning, a fondo, traina, surfcasting, pesca dalla spiaggia, la pasturazione….
Ma cosa spinge una persona a stare ferma ad aspettare che un pesce abbocchi al proprio amo?
Lo chiediamo al nostro amico, socio di Fondalicampania.
–COME TI CHIAMI?
-Francesco De Vito.
–COME TI SEI APPASSIONATO ALLA PESCA?
-Mio nonno da piccolo mi portava al porto del Granatello a Portici a vedere i pescatori all’opera e successivamente mi ha portato proprio a pesca con lui.
–PERCHE’ TI PIACE PESCARE?
-Mi piace stare vicino al mare senti il rumore del mare e ciò mi da tranquillità ,mi rilassa e poi la pesca è davvero emozionante perché è contatto con la natura.
–TI PIACE PESCARE SOLO O IN COMPAGNIA?
-Preferibilmente in compagnia.
Quindi miei cari amici, se anche voi siete appassionati di pesca sportiva, non dimenticate queste piccole regole che possono salvare la vita ai pesci che pescate!